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Ronaldo il Fenomeno: “Nella mia testa penso ancora di poter giocare a calcio, ma non ce la faccio”

“I miei gol preferiti? Li amo tutti, sono i miei bambini. Ma se devo scegliere, prendo quelli alla Germania nella finale del 2002. Rappresentano la mia rivincita, la mia battaglia”.

Ronaldo il Fenomeno: “Nella mia testa penso ancora di poter giocare a calcio, ma non ce la faccio”

Ronaldo il Fenomeno si racconta a Sports Illustrated. Si scusa per il look adottato al Mondiale 2002, vinto dal Brasile grazie alle sue reti.

“Molti ricordano ancora il mio look. Davvero orribile! Chiedo scusa a tutte le mamme che hanno visto i figli farsi lo steso taglio di capelli, ma c’era una ragione: prima della sfida con la Turchia subii un infortunio muscolare. Decisi di tagliarmi i capelli e ovviamente i miei compagni mi dissero di togliere quel “disegno”. Quando i giornalisti videro il taglio, si dimenticarono dell’infortunio e parlarono solo di questo. Così togliemmo un po’ di pressione”.

Sul suo presente e sulla nostalgia del pallone:

Nella mia testa penso ancora di poter giocare a calcio. Quando vedo un pallone passarmi sulla testa, penso che posso arrivare a colpirlo, ma non ce la faccio. A volte ci sono le partite tra leggende del passato, vorrei tanto partecipare”.

Sui suoi gol:

Li amo tutti, sono i miei bambini. Ma se proprio devo scegliere, prendo quelli alla Germania nella finale del 2002: non furono i più belli, ma di sicuro i più importanti. Due anni prima nessuno credeva che avrei giocato ancora a calcio, ma sono stato capocannoniere. Quei due gol rappresentano la mia rivincita, la mia battaglia”.

Sulle convulsioni prima della finale contro la Francia:

“In Giappone cercai insistentemente qualcuno per parlare, per evitare di addormentarmi e rivivere quell’episodio. Trovai Dida e gli chiesi di restare con me, di parlare. È stato con me fino a quando non siamo saliti sull’autobus”.

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