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Rettore: «De Gregori mi aprì la mente. Le liti con la Bertè? Ho sbagliato a criticare le colleghe»

Al Corsera: «Lucio Dalla mi disse “non puoi piacere a tutti”. Il mio primo spettacolo a 3 anni a Venezia. Tempestavo di lettere Topo Gigio»

Rettore: «De Gregori mi aprì la mente. Le liti con la Bertè? Ho sbagliato a criticare le colleghe»

Reduce dal palco di Sanremo, Donatella Rettore è un fiume in piena in una lunga intervista sulle pagine del Corriere della Sera in cui ha raccontato come è nato il suo rapporto con la musica e soprattuto col palcoscenico

«Per festeggiare i miei 3 anni andammo a Venezia con tutta la compagnia della mamma. Io avrei preferito la spiaggia, un bagno al Lido. Invece andammo a Piazza San Marco. Al caffè Florian c’era un’orchestra che suonava Vivaldi. Io rimasi affascinata per la musica dal vivo. Fino ad allora conoscevo solo quella trasmessa alla Radio, alla tv o dal registratore a nastro (magnetofono) Geloso. Mollai la mano di mia madre e scappai verso l’orchestra dando vita a un piccolo show favorito dall’abito da festa di tulle bianco che indossavo. La mamma mi raggiunse chiedendo scusa ai musici. Ma intanto i turisti si fermavano e scattavano foto. Mamma cercava di portarmi via, ma Cesco Baseggio che era anche regista, sceneggiatore e talent scout, la fermò: “Lassa star la putea. La xe bravissima. Guarda come che la tien la scena”. Intanto i musicisti cercavano di seguirmi, pronti ad assecondare questa impertinente bimba prodigio».

Fin da bambina Donatella non è mai riuscita a restare ferma, presa da mille passioni e mille sport. I suoi miti?

«Mike Bongiorno e Topo Gigio che tempestavo di lettere».

L’incontro più importante della sua vita è stato sicuramente quello con Lucio Dalla

«Mi disse: “Non mollare, vai avanti, le difficoltà fanno parte del nostro lavoro. E ricorda: non puoi piacere a tutti”».

Altro incontro importante con De Gregori

«Mi consigliò: “Scrivi senza pudore, senza pensare. Non ti far fregare da quelli che dicono che la donna è sesso debole.” Quel colloquio mi aprì la mente. Dovevo fregarmene delle critiche. Così nacque il mio primo album Donatella Rettore».

Dopo il cancro la sua prospettiva è cambiata e così il suo modo di guardare il mondo e le cose importanti

«Ho capito che l’importante è amare: la terra, le persone, gli animali, perdonare chi lo merita e anche chi non lo merita, non avere rancori che fanno più male al rancoroso che al… rancorato, amare il vicino molesto».

Sulla famosa lite con Loredana Bertè

«Loredana mi querelò per alcune critiche. Ma non arrivammo mai davanti al giudice. Però ho sbagliato in passato a giudicare le colleghe. Non è il mio ruolo. Io devo fare i fatti miei e semmai fare autocritica. Non voglio offendere nessuno sopratutto in questo momento».

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