ilNapolista

Lloris: «La vergogna del Tottenham nasce dai panchinari, sono buoni solo a lamentarsi»

Lo sfogo del capitano dopo l’eliminazione: “Non è che fai parte della squadra solo quando giochi titolare. Mancano proprio le basi, i fondamentali…”

Hugo Lloris la definisce una “disgrazia”, una “vergogna”. Ad eliminazione ancora calda il capitano del Tottenham va ai microfoni di BT Sport, e dice tutto quello che un capitano dovrebbe dire in un momento come quello. Non le solite paroline di circostanza a protezione dello spogliatoio (il classico “ne parleremo, dobbiamo solo pensare a lavorare e alla prossima partita”), ma una tirata di responsabilità, rivolta soprattutto alle riserve, ai comprimari, buoni solo a lamentarsi, a fare chiacchiere.

Il 3-0 contro la Dinamo Zagabria è pesantissimo, e per Lloris il problema è gli Spurs non sono una squadra:

“Comportarsi come una squadra è la cosa più difficile nel calcio. Qualunque sia la decisione dell’allenatore, devi seguire la strada della squadra. Se segui la via della squadra solo quando sei nell’undici di partenza fai grossi danni alla squadra. E alla lunga ne paghi le conseguenze durante stagione. Questa sconfitta è una conseguenza di ciò. Abbiamo vissuto grandi momenti in passato, perché potevamo fidarci della nostra unità”.

“In panchina puoi avere una grande influenza, puoi spingere gli altri. Negli allenamenti allo stesso modo. Tutti devono essere pronti a spingere e assicurarsi di essere pronti ad aiutare la squadra quando arriva il momento. Non è solo stare in disparte a lamentarsi. Una cosa è presentarsi davanti alla telecamera e dire ‘sono ambizioso’. Un’altra cosa è mostrarlo durante le sessioni di allenamento e in campo“.

Per Lloris i problemi del Tottenham sono profondi.

“È solo l’accumulo di tante cose. Siamo un club pieno di ambizioni, ma la squadra in questo momento è solo un riflesso di ciò che sta succedendo nel club. Abbiamo una mancanza di basi e una mancanza di fondamentali. Tutte le nostre prestazioni vengono in relazione a questo. Mentalmente dovremmo essere più forti e più competitivi.  Quando non sei pronto a questo livello, paghi. Se non rispetti l’avversario la paghi, ed è quello che è successo”.

“Ci sentiamo più che delusi. È solo una vergogna. Spero solo che tutti nello spogliatoio si sentano responsabili della situazione perché è una disgrazia. Che altro posso dire? Ciò che è più doloroso è la sensazione che non avevamo il desiderio di uccidere la partita. Quando sei un professionista non puoi comportarti in quel modo. Apparteniamo tutti alla squadra. Il calcio non riguarda i singoli giocatori”.

ilnapolista © riproduzione riservata