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Luca Ferlaino: «Quando il Napoli perdeva, papà restava in pigiama. Mangiava solamente»

Intervista al Mattino. «Anche di notte. Per evitare che esagerasse piazzammo in frigorifero un maialino di plastica che grugniva quando si apriva la porta. All’inizio protestò, poi non disse più nulla. Aveva scoperto la dispensa»

Luca Ferlaino: «Quando il Napoli perdeva, papà restava in pigiama. Mangiava solamente»
Corrado Ferlaino

Il Mattino intervista Luca Ferlaino, figlio dell’ex presidente del Napoli, Corrado. Racconta quando andava allo stadio con suo padre. Si divertiva poco.

«Molto meno che con i miei amici. Avevo sempre il biglietto “tribuna autorità” e ogni volta litigavo con i controllori ai varchi dello stadio perché non volevano farmi accedere in Curva dove invece avevo appuntamento con i compagni».

Il padre non voleva vedere la partita senza di lui.

« Ci provava sempre. Qualche volta per accontentarlo assistevo al primo tempo con lui e all’altro con gli amici. Tanto lo sapevo: papà all’inizio del secondo tempo spariva».

Per una questione di scaramanzia, racconta.

«Per anni abbiamo pensato che andasse a pregare sulla tomba di nostro nonno, poi qualcuno ci disse che invece si rintanava nell’ex cinema Ambasciatori, quando abitavamo a via Crispi, a due passi da casa. Alla fine scoprimmo che, in realtà, si tratteneva a casa di un’amica alla quale era molto affezionato. Scaramanzia. Mio padre viveva tra riti, amuleti, malocchio… In questo caso si era convinto che la sua amica portasse bene alla squadra e durante il secondo tempo doveva stare assolutamente con lei altrimenti la sconfitta sarebbe stata garantita».

Luca racconta come il padre viveva il Napoli.

«Papà era tutta una cosa con il Napoli, una vera e propria simbiosi, non concepiva altro e aveva un solo obiettivo, quello di vincere ogni domenica. La partita persa si trasformava in un dramma familiare, un lutto, un evento catastrofico. Rimaneva un giorno intero in pigiama ma senza dormire. Mangiava solamente».

Anche di notte.

«Sempre. Per evitare che esagerasse piazzammo in frigorifero un maialino di plastica che – grazie a luci e sensori – grugniva a più non posso ogni volta che si apriva la porta. E grugniva così forte da svegliare tutta la famiglia. All’inizio protestò, poi non disse più nulla. Aveva scoperto la dispensa».

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