Libero: le brutte figure delle squadre italiane in Europa dipendono dagli allenatori italiani

Dal 2000 a oggi, però, i trofei importanti conquistati dai mister italiani sono stati 11. Di questi, 8 appartengono al solo Ancelotti, "evidentemente mosca bianca" 

ancelotti

Su Libero, Tommaso Lorenzini affronta il tema delle italiane che non vincono più nelle coppe europee. La maggior parte della critica, dice, attribuisce il dato al fatto che siano i giocatori nostrani a non essere all’altezza o al fatto che ci siano troppi stranieri “spesso sopravvalutati” o che manchi lo spirito di squadra. Ma non sarà che invece il problema sta negli allenatori?

La partita tra Barcellona e Psg, scrive, ha dimostrato che “le individualità italiane sanno stare benissimo in Europa, sanno giocare ad alto ritmo per tutta la partita, hanno bagaglio tecnico, tattico e di personalità”. E’ il caso di Marco Verratti, Moise Kean e Alessandro Florenzi.

E allora, scrive,

“non sarà che il problema delle squadre italiane e delle loro troppe figure magre in Europa sono gli allenatori italiani?”.

E analizza il numero di trofei europei portati a casa dagli allenatori delle varie nazionalità:

“Italia 50, Spagna 39, Germania 30 (comprese le leggendarie Coppe Intertoto: 5 Italia, 3 Spagna, 6 Germania). Dal 2000 a oggi, però, i trofei “veri” (Champions, E-League, Supercoppa Europea, Mondiale per Club) conquistati dai vari mister sono stati 5 per i tedeschi, 20 per gli spagnoli e 11 per l’Italia. Di questi, ben 8 appartengono al solo Ancelotti, evidentemente mosca bianca capace di attraversare generazioni calcistiche in qualità di punto di riferimento; nel 2004 Ranieri vince la Supercoppa Europea col Valencia; nel 2012 Di Matteo alza la Champions col Chelsea ma dal 2016 non ha più una panchina; nel 2019 Sarri conquista l’E-League per il Chelsea, ultimo titolo europeo per un allenatore italiano, non a caso quello dal gioco più rivoluzionario degli ultimi anni. Forse, dunque, il problema è nel manico?”.

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