A favore hanno votato tutte le big, tra cui il Napoli, le altre 9 si sono astenute. Guerra di lettere e accuse tra gli operatori. Per Sky a rischio la concorrenza
Dazn è a quota 11 voti favorevoli, e non può ancora esultare per la “conquista” dei diritti tv della Serie A dal 2021 al 2024. Durante l’assemblea della Lega l’offerta della piattaforma streaming ha raccolto 11 voti favorevoli e nove astenuti. Per vincere la gara contro Sky ne servono almeno 14. E così la decisione è stata così rinviata a una nuova assemblea.
Gli 11 voti a favore dell’offerta di Dazn sono quelli di Atalanta, Cagliari, Fiorentina, Hellas Verona, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Parma e Udinese. Si sono astenuti invece Benevento, Bologna, Crotone, Genoa, Roma, Sampdoria, Sassuolo, Spezia e Torino.
Dazn – partnership con Tim – ha offerto 840 milioni di euro a stagione per trasmettere 7 gare in esclusiva e 3 in co-esclusiva. Sky, la cui offerta resta più bassa, è però passata al contrattacco, scrivendo una lettera alla Lega in cui, proprio in relazione all’accordo tra Tim e Dazn, chiede “chiarimenti ufficiali” ponendo sul tavolo questioni di concorrenza: “Un tale accordo di distribuzione preferenziale, potrebbe generare potenziali criticità concorrenziali e di compatibilità con la Legge Melandri”, si legge nella lettera.
Quello di Sky è un vero e proprio appello: “Nell’interesse di milioni di tifosi italiani, siamo convinti che sia estremamente importante che la Serie A venga distribuita su tutte le piattaforme e sul più ampio numero di devices possibile, i tifosi avranno meno scelta, le audience ne soffriranno, con complessiva perdita di valore del prodotto Serie A”.
Dazn ha risposto con un’altra lettera, nella quale “la possibile acquisizione dei diritti tv della Serie A per le prossime tre stagioni” da parte sua, “sarebbe l’occasione per l’accelerare in modo deciso il processo di digitalizzazione e ammodernamento del Paese. I contenuti di Dazn continuerebbero ad essere fruiti, come già avviene oggi, attraverso i servizi di banda larga di tutti gli operatori telefonici e i dispositivi disponibili. Anche perché Dazn, come del resto Netflix, Amazon e Disney+, rappresenta il futuro della distribuzione e della fruizione dei contenuti video che i consumatori possono vivere in assoluta libertà e comodità. Appare, da ultimo, particolare la preoccupazione espressa circa una penalizzazione dei tifosi che, si dice, non avrebbero più garantita una pluralità di visione, considerando che il mercato del calcio è storicamente caratterizzato da un soggetto dominante come anche emerso dalle recenti decisione di Agcm”.