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Ascoli-Salernitana, Dziczek sviene in campo. Aveva già avuto un malore in allenamento a settembre

Era entrato in partita da 12 minuti. La Gazzetta parla di crisi epilettica. Il medico della Salernitana riferisce che ha perso coscienza ma non è andato in arresto cardiaco. Ora è in una clinica specializzata a Roma

Ascoli-Salernitana, Dziczek sviene in campo. Aveva già avuto un malore in allenamento a settembre

Ci sono stati attimi di paura in Ascoli-Salernitana, ieri. Al 40′ della ripresa, a pochi metri dalla panchina dell’Ascoli, il 23enne polacco Patryk Dziczek, subentrato in campo da dodici minuti, si è improvvisamente accasciato al suolo.

La Gazzetta dello Sport ricostruisce la dinamica dell’accaduto. Il calciatore stava rientrando verso la sua area di rigore, quando all’improvviso è caduto, da solo.

“Le modalità scomposte, l’assenza di contatto con un altro giocatore, i disperati tentativi di rialzarsi fino a precipitare a terra nei pressi della panchina dell’Ascoli, hanno fatto subito capire che si trattava di un problema serio, con tutte le sembianze di una crisi epilettica, in considerazione soprattutto del forte tremore che il giocatore manifestava”.

Il giovane è stato subito soccorso dai medici di entrambe le squadre e dallo staff del 118 presente allo stadio. Dopo pochi minuti si è ripreso ed è stato portato in ospedale. Ora è ricoverato in una clinica specializzata a Roma, dove è stato trasferito ieri sera.

Ieri sera, il bollettino del medico sociale della Salernitana, riportato dalla Gazzetta dello Sport, parlava di una «crisi vagale con perdita di coscienza che richiederà opportuni approfondimenti medici».

Non è la prima volta che Dziczek accusa un malore del genere in campo. E’ accaduto già lo scorso 21 settembre, quando durante un allenamento, a Salerno, svenne e fu ricoverato in ospedale per accertamenti. Dopo un mese tornò a giocare, il problema sembrava risolto.

Il medico della Salernitana, D’Arrigo, ha spiegato che, all’epoca, «tutte le indagini neurologiche e cardiologiche, lo studio elettrofisiologico, la risonanza magnetica avevano dato esito negativo».

E su quanto accaduto ieri ha detto:

«Patrick non è mai andato in arresto cardiocircolatorio e quindi non è stato necessario l’utilizzo del defibrillatore. C’è stata una perdita di coscienza ma non un arresto cardiaco. La lingua è andata nel retro bocca ed è stato quindi necessario rianimarlo dal punto di vista respiratorio».

La vicenda di Dzickek ricorda da vicino quella di Piermario Morosini, morto in campo, il 14 aprile del 2012, durante Pescara-Livorno, per una cardiomiopatia aritmogena. Per lui la corsa in ospedale risultò inutile.

 

 

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