ilNapolista

“Vietato abbracciarsi dopo i gol”, ma i calciatori se ne fregano. Premier League infuriata

Ancora scene di ammucchiate, baci e abbracci ad ogni gol. La Lega ai club: “Siamo privilegiati e lo diamo per scontato. Aspettatevi altri rinvii, con poco preavviso”

“Vietato abbracciarsi dopo i gol”, ma i calciatori se ne fregano. Premier League infuriata

Non c’è niente da fare. Non bastano le regole, i decaloghi, le linee guida e nemmeno le polemiche a mezzo stampa: i giocatori segnano e festeggiano. Non se ne restano, come secondo i regolamenti inglesi dovrebbero fare, ben distanziati e composti. La battaglia per la sobrietà sui campi di calcio mentre il Regno Unito è in lockdown non attecchisce.

Anche ieri, proprio mentre i quotidiani sportivi alimentavano il dibattito, i giocatori della Premier League hanno ignorato in modo flagrante tutte le indicazioni.

La preoccupazione dei ministri sono cadute nel vuoto, si abbracciano e si baciano come se non ci fosse un domani. Solo quattro giorni dopo che la lega ha emesso nuove linee guida contro tutti i “contatti non necessari” – scrive il Telegraph –  c’è stato persino uno scambio di maglia a metà tempo tra Everton e Wolves. A Burnley, Paul Pogba ha chiamato i suoi compagni di squadra per abbracciarsi dopo aver segnato il gol dello United nella vittoria per 1-0. I giocatori dello Sheffield United, nel frattempo, erano stati i primi a dimenticare gli avvertimenti dopo che il rigore di Billy Sharp aveva dato loro la vittoria a Bramall Lane contro il Newcastle. Il capitano dello United è stato assalito dopo il gol, e al fischio finale ci sono state strette di mano tra le due squadre, anche tra i manager Chris Wilder e Steve Bruce. Al Molineux, anche Alex Iwobi è finito circondato dai festeggiamenti dei giocatori dell’Everton dopo il primo gol. E scene simili ci sono state quando Ruben Neves ha pareggiato, così come per Michael Keane.

“Dobbiamo capirli – ha detto Solskjaer, il tecnico del Manchester United – Il calcio è un gioco che tira fuori il meglio e il peggio dalle persone, comprendiamo le preoccupazioni ma è difficile segnare e non festeggiare con i tuoi compagni di squadra. Faremo del nostro meglio per seguire le linee guida, ma è difficile”.

Il governo per ora non ha intenzione di chiudere lo sport d’élite, ma il calcio – scrivono in Inghilterra – sta dando per scontato questo privilegio. La Premier League ha emesso un elenco di protocolli rafforzato venerdì scorso, invitando le squadre a mostrare moderazione soprattutto quando salutano le squadre avversarie.

Il calcio inglese è quasi al caos: nelle serie minori i controlli sono difficili, nei piccoli club si cerca di nascondere i positivi ed evitare le quarantene. E la Premier League ha avvertito i suoi club con una comunicazione ufficiale: si aspettino ulteriori rinvii delle partite, tutti gli slot disponibili devono essere utilizzati, anche con breve preavviso. Come è accaduto al Fulham, richiamato a giocare contro il Tottenham appena 48 ore prima del match, scatenando le ire dell’allenatore.

L’amministratore delegato della Premier League Richard Masters ha chiarito ai club che si tratta di circostanze eccezionali, che richiedono flessibilità. “Siamo fortunati a poter continuare a giocare e portare la nostra competizione ai tifosi a casa e in tutto il mondo. Ma ciò comporta controlli, la Premier League deve prendere l’iniziativa nel dare il giusto esempio da seguire. Abbiamo il sostegno del governo per continuare a giocare mentre il paese sta affrontando gravi restrizioni, mentre vengono compiuti sforzi per tenere sotto controllo il virus, in particolare la sua nuova variante”.

ilnapolista © riproduzione riservata