Il presidente del Coni a Repubblica: «Ci sono molti Paesi in cui già sappiamo che i nazionali sono in fase di vaccinazione»

Il presidente del Coni Malagò ha parlato con soddisfazione a Repubblica per il problema risolto con il Cio e l’indipendenza rispetto a Sport e Salute che salva l’Italia per le Olimpiadi di Tokyo. Olimpiadi che, secondo Malagò, si svolgeranno senza alcun dubbio, anche perché sarebbe un danno economico incredibile per il Giappone e un problema per lo sport, considerando che molti atleti meditano il ritiro dopo le gare.
In massima sicurezza come si è sempre fatto, ma i giochi olimpici si devono fare e a questo proposito torna attuale la questione se sia giusto che gli atleti vengano vaccinati prima degli altri
«Non lo chiederemo mai e non lo vogliamo. Una persona anziana ha il sacrosanto diritto di essere vaccinata prima di un atleta di vent’anni. Ma forse una persona anziana può stare qualche giorno in più a casa senza uscire. L’atleta è obbligato a muoversi: non va a fare assembramenti, passa da aeroporti, spogliatoi, competizioni, contatti, per difendere la bandiera dell’Italia. La valutazione non deve farla lo sport ma la politica. Ci sono molti Paesi in cui già sappiamo che i nazionali sono in fase di vaccinazione».