Analisi impietosa: “Gattuso dà la colpa alle voci distorte e fastidiose sul Napoli. Intanto il rinnovo del contratto resta impigliato nelle scrivanie”

Il Corriere dello Sport, con Antonio Giordano, scrive un salutare colonnino sulle condizioni del Napoli e sull’infelice uscita di ieri di Gattuso che, vistosi alle corde, non ha trovato di meglio che prendersela con “i social e i troppi siti web che scrivono stronzate”.
Un salto al supermercato ed è fatta: e se non dovesse bastare neanche un pizzico di veleno, si può sempre provare il piano-B, via gli smartphone. Benedetti ragazzi, figli di questo tempo, sempre a smanettare, tra un like e un clic, per perdersi tra i gorghi delle polemiche più sterili, mentre De Paul, che dev’essere contro i social e la tecnologia più moderna, fa cose antiche, il contropiede, e genera ansia.
Il Napoli ha (almeno) un problema, si lascia distrarre da ciò che lo circonda, resta avvolto in un caos mediatico che Gattuso ha scoperto adesso e dimentica così le marcature preventive o i tagli e le diagonali offensive: però poi, raschiando il fondo del suo barile – da un paio di centinaia di milioni circa di euro spesi nelle due ultime campagne acquisti – ha comunque la forza di rialzarsi per uscire dalla nebbia che l’ha disorientato anche a Udine.
Il Napoli ancora non sa bene cosa sia, né dove voglia arrivare e in che modo possa farlo.
La Champions League, per un club che ha costi enormi e però anche un bilancio che consente ancora di sopportarli, è un approdo indispensabile, però l’eco che s’avverte, ascoltando Gattuso, sarebbero le voci distorte e fastidiose che via etere diffondono stravaganti interpretazioni sul Napoli. E con la coscienza che gracchia e il rinnovo del contratto dell’allenatore che resta ancora impigliato nel cassetto delle scrivanie, il Napoli perlomeno ha spento il rischio della crisi. Chissà se – aspettando Koulibaly, Mertens e Osimhen – ha cambiato rotta o semplicemente il canale della radio!?