Evra racconta l’aneddoto a Sky Sports, e il Telegraph celebra la delazione: “Ha rotto l’omertà del calcio, vogliamo altre storie come queste”
Scene da un divano canadese. Un divano autorevole: ci sono seduti Patrice Evra e Thierry Henry, due leggende del calcio inglese, simboli dello United l’uno e dell’Arsenal l’altro. Danno in tv una partita dell’Arsenal, quell’Arsenal che con Arteta sta vivendo una crisi profonda. Le squadre entrano in campo e Henry spegne la tv:
“Non riesco a vedere Xhaka capitano della mia squadra, proprio non ce la faccio”.
Lo racconta Evra a Sky Sports, a commento dell’assurda espulsione di Xhaka, protagonista domenica di una protesta indecente contro il direttore di gara in un match poi perso contro il Burnley.
Il Daily Telegraph celebra la “delazione” di Evra come una boccata d’ossigeno nel malmostoso panorama di ex giocatori che commentano la premier in tv senza mai esprimere giudizi taglianti sulle loro ex squadre.
“Alan Hansen, un maestro del mestiere, diceva che la prova più dura per gli aspiranti esperti è quando sono obbligati a criticare un ex club. Questo è il grande esame: fare una corretta analisi degli ex colleghi”.
“L’unica cosa su cui possiamo essere tutti d’accordo è questa: vogliamo che gli esperti ci dicano qualcosa che non sappiamo; usare la loro esperienza per far luce su ciò che stiamo guardando”. Desideriamo un aneddoto del tempo in cui il nostro esperto è faceva parte di uno spogliatoio”.
“Evra ha usato una testimonianza di terza mano per esprimere il suo punto di vista sul giocatore dell’Arsenal. Ma il modo in cui ha infranto l’omertà del calcio ci ha dato, come quel video di Wayne Rooney che viene messo fuori combattimento da Phil Bardsley in un incontro di pugilato in cucina, una vera istantanea di luoghi a cui non avremo mai accesso”.
“Il fatto che ex professionisti apparentemente freddi reagiscano con la stessa furia di tutti noi a ciò che vedono in televisione è stato un vero e proprio rivelatore”. “E’ un momento da assaporare. E forse porterà a più storie di ex giocatori che si agitano per ciò che vedono sui loro schermi”.