Più partite significano più ricavi per i top club. E i campionati nazionali sarebbero costretti a tornare alle 18 squadre
La prossima rivoluzione del calcio europeo è prevista per il 2024, l’anno in cui la Champions League passerà da 32 a 36 squadre. Cambierà tutto, come scrive anche Marca riprendendo un articolo del Times.
Nel prossimo triennio (21-24), con format già chiuso e deciso e diritti già venduti, nella sede di Nyon stanno progettando le varie opzioni per rendere più attraente la Champions League dal 2024. Lo chiamano il “modello svizzero”, che nasce come contrappeso al progetto della Super League Europea, che continua a prendere forma in parallelo.
La riforma della Champions prevede l’ampliamento della competizione da 32 a 36 squadre, e la creazione di una prima fase con sei gironi da 6 squadre ciascuno. Il cambio, secondo il Times, ha già l’approvazione dell’ECA, associazione di cui fanno parte tutti i principali club europei, per la semplice ragione che si giocherebbero più partite. Più partite significa più ricavi, è non c’è verso che non si faccia. Se la riforma fosse approvata le due squadre finaliste della Champions League 2024 finirebbero per giocare un totale di 17 partite.
C’è un’opzione di formato che prevederebbe una seconda fase a gironi, ma è più facile che le 36 squadre saranno divise in sei gironi da 6, con le prime due di ogni girone classificate agli ottavi più le quattro migliori terze. Ogni squadra giocherebbe un minimo garantito di 10 partite.
I campionati nazionali che fine fanno? Verrebbero ridimensionati, perché più di tre partite a settimana non si possono fare. Premier, Liga e Serie A sarebbero costretti a passare alle 18 squadre, com’era un tempo.