Sul Corriere dell’Umbria. Un particolare rivelato dal dg Olivieri durante l’interrogatorio. Stando ad un testimone, Olivieri sapeva di essere intercettato

Il Corriere dell’Umbria rivela un nuovo dettaglio dell’indagine della Procura di Perugia sul caso Suarez. Il giorno dell’esame all’Università per Stranieri l’entourage del calciatore chiese all’ateneo di avere un’auto per arrivare dall’aeroporto alla sede di esame ma gli fu negata. Doveva sembrare uno come tanti, non un privilegiato.
“Per un impedimento non era assieme Pistolero l’accompagnatore che aveva preso i contatti con l’istituto linguistico. Ma il dg Simone Olivieri glie l’avrebbe negata, dicendo che poteva prendere un taxi. Così è stato. Doveva essere un candidato come gli altri“.
Il dettaglio, scrive il quotidiano, è stato confermato dal legale di Olivieri, Francesco Falcinelli. Il dg, interrogato, ha detto di non aver pagato il taxi a Suarez. Una dichiarazione che potrebbe tornare utile alla difesa ma che, continua il Corriere,
“si può leggere all’opposto. Nell’ipotesi dell’accusa il 17 settembre – stando a quanto riferito da un testimone – il dg sapeva di essere intercettato. Per questo la mancata concessione dell’auto di servizio può essere letta come una “copertura” rispetto all’esame taroccato”.
Così, per la Procura sono sospette le dichiarazioni del legale della Juventus, Maria Turco, che cambiò tono nelle intercettazioni, all’improvviso, chiedendo che Suarez fosse trattato come tutti gli altri.
“Cambio di rotta troppo netto e repentino rispetto ai precedenti accordi per un esame “ad hoc”. I pm non ci credono. Lo leggono nell’ottica di una fuga di notizie sul fascicolo aperto“.
Gli inquirenti, continua il quotidiano,
“vogliono accertare se anche il club fosse al corrente del trojan e delle cimici messi dalla Gdf su mandato degli inquirenti”.