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A Lampedusa i dirigenti della Juventus sono la sola speranza degli immigrati

Aspettando che l’inchiesta faccia il suo corso, il caso Suarez ci ricorda perché Maradona ha sempre rifiutato le offerte dell’Avvocato

A Lampedusa i dirigenti della Juventus sono la sola speranza degli immigrati

Non corriamo. Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso. Essere indagati non significa essere colpevoli. Lo diciamo ogni volta che il nostro anelito di garantismo si affaccia. Giusto, aspettiamo intanto che gli indagati juventini diventino ufficiali. Nel comunicato stampa della Procura di Perugia si dice esplicitamente che “i massimi livelli istituzionali” della Juve si attivarono per “accelerare” il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di un extracomunitario, tal Suarez.

Ve li immaginate i dirigenti della Juve sulla banchina del porto di Lampedusa che si sbracciano e urlano, alla faccia di Salvini, agli immigranti inzuppati di pioggia e salsedine che sbarcano da una nave che li ha salvati: “Non vi preoccupate, vi aiuteremo noi ad avere la cittadinanza”.

Non sappiamo a quali conclusioni arriverà l’indagine di Perugia. In questi giorni di lutto, ci viene in mente un passaggio della intervista di Maradona al regista Kusturica, nel film “La mano de dios”. “Un giorno l’avvocato Agnelli mi diede un assegno in bianco invitandomi a riempirlo con la cifra che volevo”.

Ecco, per la Fiat, per la Juve la vita è una questione di soldi. Tutto si può comprare.

Che vergogna. Passano le immagini di Calciopoli, le proteste i bilanci in rosso ripianati da mamma Fiat. La Juventus ha fatto il patto anche con il diavolo, la magistratura ha indagato anche sulla Ndrangheta della curva sud, figuriamoci che fatica sia stata per i “vertici istituzionali” ammansire un preside, un professore per garantire un esame per la cittadinanza.

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