ilNapolista

Thuram: «Italia ipocrita sul razzismo, lo accetta. Gli stadi sono l’immagine della società»

A La Stampa: «Le nostre società sono basate sull’idea che essere bianchi è meglio. Il razzismo è una costruzione ideologica, fatta per dividere gli esseri umani e sfruttarli meglio».

Thuram: «Italia ipocrita sul razzismo, lo accetta. Gli stadi sono l’immagine della società»

Su La Stampa un’intervista a Lilian Thuram, ex difensore di Parma e Juventus. È fresco di stampa, in Francia, il suo libro, Il pensiero bianco”. A 9 anni arrivò dalla Guadalupa nella periferia di Parigi. Racconta di essere diventato nero in quel momento.

«Sono diventato nero a nove anni. Nella Guadalupa avevamo tutti più o meno lo stesso colore della pelle. Ma non ero catalogato “nero”. Quando si guarda la pelle di qualcuno, nessuno è veramente bianco o nero. Quei bambini, a Bois-Colombes, dove mi ero trasferito, nella banlieue parigina, avevano interiorizzato che essere nero voleva dire inferiore, che loro erano bianchi e che essere bianchi era meglio».

Quando parlò alla madre dell’atteggiamento degli altri bambini lei gli rispose che non sarebbe mai cambiato nulla, «che il razzismo era inevitabile…». Ma lui non si è mai rassegnato. Nel suo libro spiega che il razzismo è il prodotto di una cultura inconsapevole, sedimentata nel tempo.

«È una costruzione ideologica. Neri e bianchi non sono esistiti sempre. In realtà il razzismo non è normale, è una volontà politica ed economica. La separazione in razze è stata fatta per dividere gli esseri umani e per sfruttarli meglio».

Thuram parla del razzismo in Italia.

«L’ho sempre detto. In Italia c’è un vero problema da questo punto di vista. E quello che mi rende più triste è che lo si accetti. Altrimenti, si sarebbe trovata una soluzione. Esiste un’ipocrisia generale sul razzismo, per cui si dice: non è possibile accettarlo. Ma continua da troppi anni. D’altra parte quello che emerge negli stadi è l’immagine della società. Ma non voglio fare classifiche tra i Paesi: il razzismo esiste ovunque. Le nostre società si sono costruite sull’idea che essere bianchi è meglio. Come sull’idea che essere uomini è meglio che essere donne. Che lo è essere eterosessuali. Bisogna discutere di tutto questo per cambiare le mentalità. Ogni discriminazione è una costruzione ideologica e politica. La si può superare, sapendo che certe persone non vogliono, perché in questo sistema sono avvantaggiate».

ilnapolista © riproduzione riservata