Il commento di Biasin. Il contagio di Mancini mette ancora più in evidenza l’inutilità della pausa. Non ha senso, consente solo al virus di banchettare in questo e quello spogliatoio

Su Libero, Fabrizio Biasin parte dalla positività al Covid del ct dell’Italia Roberto Mancini per sentenziare sulla inutilità della Nations League.
Il contagio di Mancini, scrive,
“mette ancor più in evidenza la totale inutilità dell’imminente pausa per la nazionale, organizzata a partire da lunedì. In programma c’è una succulenta amichevole – l’11 novembre contro l’Estonia – e le sfide di Uefa Nations League contro Polonia e Bosnia Erzegovina. In panca ci andrà il vice-Alberigo Evani e buonanotte ai suonatori. La domanda da mille e una notte è: positività di Mancini a parte, che senso ha codesta sosta per le nazionali, inutile al pari di quella che l’ha preceduta e che ha consentito al virus di banchettare in questo e quello spogliatoio?“.
Se i calciatori restano nei loro club, continua, anche quando emergono dei positivi possono essere isolati e gli altri controllati, in modo da circoscrivere la situazione all’interno del club.
“se invece mescoli giocatori appartenenti a differenti “gruppi di lavoro” in un nuovo e assai eterogeneo “gruppone di lavoro” da far viaggiare in giro per il mondo… allora sei realmente fuori di melone“.
Decine di giocatori della Serie A raggiungeranno, nei prossimi giorni, le rispettive nazionali in nome di uno show che non ha molto senso. Anche perché, conclude, nessuno probabilmente neppure ricorda “chi ha vinto l’ultima edizione della fondamentale Nations League”.