Gazzetta: tamponi Lazio, la Procura Figc riparte dall’inizio
L’indagine federale si concentra sulla prima fase della storia: dalla ricostruzione della lista dei casi alle negativizzazioni

foto Hermann / Kontrolab
Secondo quanto scrive la Gazzetta dello Sport, la Procura Figc riparte da zero sul caso tamponi Lazio.
“Gli investigatori «sportivi» concentrano la loro attenzione anche sul presumibile inizio della storia, un mese fa, ai tempi del controllo Uefa prima della trasferta di Bruges. La Lazio, non è l’unica società peraltro a non farlo, continua a non comunicare i nomi dei positivi. Ma l’inchiesta deve accertare se siano state poste in opera tutte le norme che scattano in caso di positività, in termini di isolamento di chi ha contratto il virus, e di quarantena (soft, che però può essere disposta solo alla Asl) per i contatti stretti. E per fare questo, la procura federale deve intanto ricostruire tutto l’elenco dei positivi nei vari controlli. E verificare quali siano state le procedure per sancire la «negativizzazione» del calciatore, anche prima del minimo di 10 giorni previsti in questo momento dalla legge (prima del test «liberatorio»): se l’interpretazione di questo passaggio sia stata dello staff sanitario biancoceleste o se sia stata condivisa con la Asl”.
Sul punto le versioni divergono. L’Asl dice di avere avuto solo contatti telefonici con il club prima del famoso venerdì in cui emerse la discordanza sui tamponi di Immobile, Leiva e Strakosha (positivi per il Campus Biomedico e negativi per il laboratorio di Avellino Futura Diagnostica). Il club invece, parla di comunicazioni regolari con le Asl. Negli ultimi giorni, poi, è emerso il pomo della discordia: per la Lazio doveva essere il laboratorio di Avellino a comunicare i positivi alle Asl, per il laboratorio no.