Titolo a parte, il giornale di Feltri si chiede se una rigorosa tabella di marcia dei tamponi non avrebbe potuto evitare “il macello che si è creato”
Il titolo è ad effetto, per interessare il tipico lettore di Libero: “E’ un calcio da pulcinella, i tamponi svelano la sceneggiata del Napoli”.
Ma nel pezzo di ritorno sull’infinita querelle Juve-Napoli del giornale di Feltri ci si domanda – più sobriamente – se non si fosse potuta evitare, muovendosi con più tempismo e puntualità.
“La decisione della Asl di richiedere la quarantena per il Napoli e, de facto, impedirne la partenza per Torino, è stata sì presa in nome della sacrosanta prudenza eppure, se gli esami medici fossero stati effettuati con una rigorosa tabella di marcia, il macello che si è creato non sarebbe esistito. Questo non è “senno di poi”: i tamponi fatti a tempo e modalità debita avrebbero dato immediati riscontri. Negativi. Perciò tutti in campo, come da protocollo, come da normativa Uefa”.
Libero ricostruisce le tempistiche della vicenda e si chiede: come mai i compagni negativi di Elmas e Zielinski si sono allenati non in modalità individuale? “Eppure era stato fatto fino al mercoledì precedente, come precauzione nel post Genoa. Lo ha raccontato perfino Paolo Zeppilli, presidente della Commissione Medica Federale”.
“Chi non ha rispettato il protocollo? L’Asl si è macchiata di invasione di campo? E perché non ha preso precauzioni già dopo il match contro il Genoa di domenica 27 settembre, ordinando l’isolamento degli azzurri (come fatto dall’Aia per gli arbitri dell’incontro)? Il focolaio conclamato dei rossoblù era di dominio pubblico”.