Tommaso Lorenzini nota un baricentro troppo avanzato e al tempo stesso sottolinea come gli “usati sicuri” Kolarov e Vidal voluti dal tecnico non stiano rendendo
La sconfitta nel derby prima, un pareggio deludente in Champions League poi: l’Inter di Antonio Conte non sta di certo vivendo il suo miglior periodo. Per questo, nell’analisi di Tommaso Lorenzini su Libero vengono messe in evidenza alcune criticità. La prima riguarda alcuni elementi, in particolare quelli richiesti dall’allenatore sul mercato: profili d’esperienza, che però non stanno rendendo.
Quell’usato sicuro che ha chiesto come compromesso per star buono e vincere subito e che, al contrario, si sta rivelando un autogol. I nomi sono evidenti: Kolarov e Vidal. Il serbo, che Antonio continua a vedere bene come terzo di difesa a sinistra, in quel ruolo è un pesce fuor d’acqua […] Altro nodo è Vidal. Voluto come raccordo fra difesa e attacco, come elemento dominante a centrocampo, la vera differenza l’ha marcata fino adesso in negativo in Champions, con due topiche che sono costate le due reti del Gladbach mercoledì e complicato subito il girone.
D’altro canto, viene evidenziato un rendimento difensivo approssimativo, in controtendenza con quelli che sono sempre stati i principi di gioco di Conte.
Conte che poi ci ha messo del suo, prendendo le sembianze di uno Zeman improvvisato, una fregola per lo spostamento in avanti del baricentro che può avere il sapore di una filosofia più europeista, votata alla ricerca del gioco e dell’attacco, che però mai si è vista nelle sue squadre, semmai più trapattoniane.