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La condanna di Marco Insigne: “Ho comprato Lorenzo e Roberto al fantacalcio, così non mi segnano contro”

Il “terzo fratello” è un accanito fantallenatore, e schiera sempre i fratelli: “Domenica c’è Benevento-Napoli, un gol a testa sarebbe il massimo”

La condanna di Marco Insigne: “Ho comprato Lorenzo e Roberto al fantacalcio, così non mi segnano contro”

Se sei il fratello di Lorenzo e Roberto Insigne non puoi non comprarli al fantacalcio. Fosse anche solo per sapere in anteprima se saranno titolari, o fargli pesare un rigore sbagliato. Il fantacalcio è un mondo parallelo che talvolta incrocia la realtà. E Marco, il terzo fratello Insigne, si diverte a sfruttare la parentela con i “suoi” attaccanti. A Sosfanta racconta pure di aver partecipato ad un fantacampionato in società con l’attaccante del Napoli, due anni. Ma quest’anno no: “Loro quest’anno non lo hanno fatto, nessuno dei due”

Li ho comprati entrambi. Per un semplice motivo: perché non possono farmi gol contro. È una grande emozione averli in squadra, Roberto ha fatto bene con la Roma e spero che continuerà così. Gli altri me all’asta me li hanno lasciati. Sanno già, ancora prima di iniziare, che le mie squadre sono formate da i due Insigne più gli altri 23. Me li hanno lasciati a 1 solo in un fantacalcio perché facciamo l’asta a buste chiuse. Mentre in quelli con asta normale me li hanno fatti pagare eccome”.

Da un certo punto di vista è anche una dannazione “allenare” i fratelli, sei costretto a schierarli sempre.

“Schiero sempre entrambi. Poi alla prossima, in Benevento-Napoli, un gol di entrambi sarebbe perfetto. Glielo chiedo ogni settimana di segnare. Ho vinto un fantacalcio anche grazie a Lorenzo nel 2017 quando fece 18 gol. Avevo anche Dzeko con 29 gol e Belotti con 26. In tantissimi mi scrivono per far segnare Lorenzo, soprattutto i miei amici. Mi risponde che lui a prescindere scende in campo con la speranza di segnare. Ma sapendo che ci tengo al fantacalcio mi dice che cerca di accontentarmi.

Lorenzo com’era come fantallenatore?

“Essendo un calciatore non sempre riusciva a dare il massimo e a seguirlo bene, quindi non è uno che si arrabbiava troppo se la giornata è andata male”. 

Hai mai scritto ad altri calciatori?

Una volta sola ho contattato Mimmo Criscito, l’ho fatto perché mi serviva assolutamente per vincere. Gli scrissi che mi serviva un suo gol e non mi tradì: arrivò il gol, assurdo. Un’altra volta mi è capitato di incontrare Koulibaly e anche a lui avevo detto che mi serviva un gol. Mi accontentò”.

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