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In attesa del calcio decide l’Asl: “Il Genoa è un focolaio, si alleneranno distanziati”

Saltata la seduta del mattino, e posticipata quella del pomeriggio. In attesa che il calcio dedica cosa fare, interviene la sanità pubblica

In attesa del calcio decide l’Asl: “Il Genoa è un focolaio, si alleneranno distanziati”

In attesa che il calcio decida se rinviare o meno Genoa-Torino, interviene l’Asl. Niente allenamenti: la squadra di Preziosi viene trattata come un focolaio, e per andare avanti c’è bisogno di nuovi tamponi.

E così l’allenamento previsto stamattina per le 11, che avrebbe visto in campo i calciatori più giovani (tutti negativi al Covid-19) è saltato, come la seduta pomeridiana con i 12 calciatori della prima squadra, divisi in due gruppi di massimo 6 persone, che si erano salvati dai primi test. L’Asl ha disposto nuovi tamponi rapidi. In seguito all’esito dei test si valuterà la possibilità di dare un mini via libera per un allenamento pomeridiano.

Maura Ferrari Bravo, direttore igiene e sanità pubblica della Asl 3, è intervenuta a Sky Sport 24 per fare il punto:

Quello del Genoa è un focolaio partito da un singolo caso, in seguito al quale abbiamo eseguito dei tamponi per chi era stato a stretto contatto con il caso primario. Essendo venuti fuori lunedì dei casi secondari, abbiamo dovuto valutare più attentamente questo gruppo di calciatori risultato positivo al Covid-19, per evitare nuovi casi secondari, per tutelare i giocatori e chi viene in contatto con loro”

“Siccome non esiste una normativa specifica sugli allenamenti, mentre esiste un protocollo nazionale sulle partite, stamattina abbiamo deciso di valutare meglio anche alla luce delle nuove normative sui tamponi, per far allenare meglio i giocatori in sicurezza. Chiederemo degli esami suppletivi. Quindi gli allenamenti non sono stati impediti, ma posticipati in maniera da poter garantire una piena sicurezza”

L’approccio per la sicurezza dei calciatori è basato sia su una diagnostica tempestiva delle varie positività tardive, quindi cerchiamo di utilizzare test validi a livello ministeriale a ridosso dell’allenamento. In più, aggiungiamo altre precauzioni operative: visto che non ci si può allenare con la mascherina, si è deciso di trovare un protocollo operativo che gestisca sia l’allenamento in campo con il distanziamento, sia la permanenza all’interno degli spogliatoi, in modo da evitare contatti fra i calciatori”

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