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Il meraviglioso Preziosi: si vanta di non aver chiamato l’Asl, lui che ha creato un cluster col suo Genoa

Mister valigetta è l’emblema del calcio italiano: «De Laurentiis non voleva giocare? Non me lo faccia dire. Noi non abbiamo chiamato l’Asl». Applausi!!!!

Il meraviglioso Preziosi: si vanta di non aver chiamato l’Asl, lui che ha creato un cluster col suo Genoa

In un Paese civile, poco dopo la concessione dell’intervista di Enrico Preziosi a Radio 24, una volante della polizia si presenta a casa di mister valigetta e lo porta con sé. Gli elenca una decina di capi d’imputazione cui aggiunge quello di sbruffoneria e di ignoranza, e poi purtroppo lo rilascia per non far diventare anche mister valigetta un eroe dei nostri tempi.

Enrico Preziosi è l’emblema del calcio italiano. Dopo Andrea Agnelli che negli studi ossequiosi di Sky Sport si è divertito a impartire lezioni di politica sanitaria – lui che a stento sa cosa sia l’aspirina -, è la volta di mister valigetta Preziosi che sfoggia la sua tracotanza a Radio24.

Preziosi è quel che Gravina e Dal Pino desiderano. Dal Pino: era partito americano ed è arrivato italiano, moooolto italiano. Il presidente di una società di calcio – il glorioso Genoa – che si vanta di non aver chiamato l’Asl. Noi l’Asl? Giammai. Hanno solo creato un cluster in due città (Napoli e Genova), hanno messo in crisi la regolarità del campionato di Serie A. Ma lui se ne vanta. Lui che è abituato a ben altri problemi, a ben altre valigette.

Radio24 gli mette un microfono davanti alla bocca e lui va a ruota libera. Definisce quello del Napoli un brutto precedente. Non quello del Genoa che ha creato un cluster. No. Quello del Napoli che ha evitato il diffondersi del contagio.

«È un brutto precedente, si pensava che ci fosse un protocollo molto chiaro a cui tutte le società doveva attenersi e invece sono intervenute le Asl locali che hanno bypassato il protocollo e creato un grosso caos. Qualsiasi società che interpella la Asl locale chiedendo cosa fare, magari si sentirà rispondere di non fare la trasferta. E quindi metterà a rischio il campionato».

Si vanta di non aver contattato l’Asl.

«Noi non l’abbiamo fatto perché ne avevamo solo due, il protocollo prevedeva che se avessimo dieci contagiati potevamo chiedere la sospensione della partita. Ne avevamo due e siamo andati a Napoli».

Poi dice più o meno apertamente che De Laurentiis non voleva giocare.

«Sembrerebbe così, vedendo le notizie, che sia stato il Napoli a contattare l’Asl. Non me lo deve far dire questo. È qualcosa che si intuisce. Noi siamo presidenti e siamo solidali, però è evidente che noi non abbiamo interpellato l’Asl. Insigne si è infortunato con noi, poi aveva due giocatori contagiati. Non lo so, forse dovreste chiamare lui».

E prosegue con altre amenità.

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