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Assist del governo, Gravina insacca a porta vuota: “Hanno capito che il calcio fa bene al Paese”

Il Presidente della Figc rilancia addirittura: “Far giocare l’Under 20 al posto dell’Under 21 è un consapevole eccesso di precauzione”

Assist del governo, Gravina insacca a porta vuota: “Hanno capito che il calcio fa bene al Paese”

A parte gli amatori del calcetto costretti a leggersi la Gazzetta Ufficiale per annullare il campo del lunedì sera, ha vinto il calcio. Il tanto temuto nuovo Dpcm che avrebbe dovuto tagliare il superfluo dalle vite degli italiani ha lasciato in piedi tutte le velleità del pallone, dando lo spunto per riaccendere la retorica dell’industria che “fa bene al Paese”: non chiude niente, tanto meno gli stadi che mantengono i 1.000 spettatori – derogabili – ammessi sugli spalti.

E infatti a poche ore dalla firma del decreto arriva puntuale la dichiarazione gongolante del presidente della Figc Gabriele Gravina:

“Le disposizioni contenute nel nuovo Dpcm rappresentano un grande messaggio di fiducia per il mondo del calcio”, dice.

“Ringrazio l’intero Esecutivo perché ha recepito il vero significato delle nostre ripetute istanze, salvaguardando soprattutto la base del movimento e continuando a consentire l’attività dilettantistica e giovanile. In un momento così per il Paese, è stato compreso quanto il calcio, sia per numeri che per impatto sociale, possa fare il bene della collettività“.

Insomma torna il tormentone del calcio “sport sociale”, che è il concetto su cui battono le istituzioni alternandolo all’indispensabilità economica dell’ “industria calcio”.

Gravina, sulla base di tanta vittoria, rilancia addirittura:

“Nella collaborazione proficua con le istituzioni, la Figc ha sempre mostrato grande senso di responsabilità sul tema della sicurezza e della tutela della salute. Una priorità riaffermata anche con la decisione, adottata con consapevole eccesso di precauzione, di mandare in campo oggi contro l’Irlanda la Nazionale l’Under 20 in luogo del gruppo dell’Under 21″.

Un mondo meraviglioso: mandare in campo una squadra al posto di un’altra ormai zeppa di contagiati, invece di fermare tutto, diventa “un consapevole eccesso di precauzione”.

Degli eroi.

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