Da via Rosellini hanno spinto per il regolare svolgimento della gara, dopo che l’Asl non voleva rilasciare l’ok. Ci sono volute 4 ore di colloquio. L’intento era scongiurare un bis di Juve-Napoli
La partita tra Parma e Udinese ha rischiato, per qualche ora, di trasformarsi in un bis di Juventus-Napoli. Lo racconta l’edizione digitale del Corriere. Il Parma, dopo i 4 positivi dei giorni scorsi, ha comunicato questa mattina un nuovo contagio all’interno della squadra, emerso dai tamponi effettuati a 48 ore dal match. Scrive il Corriere:
“La società aveva intenzione di giocare, aveva già organizzato la trasferta e informato che qualora le autorità avessero concesso l’ok i giocatori erano pronti a raggiungere Udine. Autorizzazione che però non arrivava”.
E continua:
“E proprio per evitare un altro caso Juve-Napoli, in mattinata ci sono state quattro ore di colloqui fra la Lega di serie A e la Asl di Parma, inizialmente propensa a vietare la trasferta. Da via Rosellini spingevano per il regolare svolgimento della gara ispirandosi al protocollo Uefa: con 13 giocatori a disposizione di cui un portiere, la partita non è a rischio”.
Dopo i test rapidi effettuati stamattina, l’Asl ha dato il suo ok. Il Parma partirà nel pomeriggio e in serata si sottoporrà all’ultimo tampone.
“Come prevede il protocollo l’esito di questo esame dovrà essere reso noto entro quattro ore dall’inizio del match e solo a quel punto il tecnico del Parma Calcio 1913 Fabio Liverani conoscerà davvero il nome dei giocatori che potrà schierare in campo. I nomi non sono stati resi noti ufficialmente dalla società che però, nell’ultimo report sulla situazione della squadra, aveva indicato come semplicemente «indisponibili» Brunetta, Dezi, Inglese e Valenti. L’ultimo ad aggiungersi dovrebbe essere Scottarella”.