Alla Gazzetta: «A Liverpool è lockdown, alle 17 la città si svuota. Qui la rivalità è vissuta in modo diverso, i tifosi del Liverpool molto corretti con me»
Sulla Gazzetta dello Sport una lunga intervista a Carlo Ancelotti. Domani il suo Everton (a punteggio pieno) affronterà il Liverpool. Parla del derby Inter-Milan.
«Il Milan sta bene. Pioli e Maldini hanno svolto un lavoro eccezionale negli ultimi sei mesi. L’Inter si è rinforzata in estate: può interrompere l’egemonia della Juventus. In generale, mi pare la serie A più incerta dell’ultimo decennio».
Difficile parteggiare per una delle due squadre. Entrambe sono nel suo cuore.
«Da bambino ero interista perché rimasi incantato dallo squadrone di Helenio Herrera. Mi regalarono una maglia di Sandro Mazzola, a quei tempi queste cose erano una rarità. Il Milan è però il club che ha segnato la mia vita: prima giocatore e poi allenatore».
Sul derby di Liverpool.
«Noi ci arriviamo bene e sarà un test importante di fronte ad una delle squadre più forti del mondo. Il 7-2 rimediato contro l’Aston Villa non fa testo: in Premier League giornate così possono capitare».
Parla del suo Everton che viene da sette vittorie su sette.
«Ho un bel gruppo. C’è molta umiltà. Non abbiamo le super star, ma una base solida e con un’età-media bassa. Quando penso al curriculum di un giocatore come Tom Davies, 22 anni e 126 gare con l’Everton, ti rendi conto che i parametri in Premier sono diversi».
Su James Rodriguez:
«Anche io sono sorpreso. Non giocava da febbraio ed era lecito aspettarsi qualche difficoltà nell’approccio con un calcio diverso, ma l’entusiasmo e il suo talento sono stati una spinta formidabile».
Su Klopp.
«Con Jurgen siamo vicini di casa, a Crosby, in riva al mare, ma non ci siamo mai incontrati per strada. L’allenatore è un grandissimo. L’uomo mi piace: una brava persona. Mi trasmette energia e in questo derby mi piacerebbe rubargli qualcosa della sua vitalità».
Racconta come si vive a Liverpool.
«Io mi trovo bene. I tifosi del Liverpool sono sempre stati molto corretti nei miei confronti. Stamattina, mentre ero in viaggio per venire al centro tecnico, c’erano i lavori in corso in un tratto di strada. Un operaio, fan del Liverpool, mi ha detto: “La faccio passare, ma il derby è nostro”».
A Liverpool è scattato il lockdown, ma Ancelotti mantiene la barra dritta.
«Alle 17 la città si svuota. Non si vive più come eravamo abituati, ma bisogna pensare positivo e andare avanti».
E sui negazionisti:
«C’è sempre chi grida al complotto, ma io guardo alla realtà: oltre un milione di morti nel mondo, economie a pezzi e gli scienziati alla ricerca del vaccino. Questi sono i fatti con cui dobbiamo confrontarci. I cittadini devono svolgere la loro parte: rispettare le regole. Il resto sono chiacchiere inutili».