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15 sterline a partita sono troppe, la Premier League si spacca (intanto incassa)

Polemiche per il calcio in tv. Come riporta il Telegraph, tre squadre spingono per una riduzione del prezzo: sono Newcastle, Leicester e West Ham

15 sterline a partita sono troppe, la Premier League si spacca (intanto incassa)

Il conflitto tra la sostenibilità economica del calcio e le esigenze dei tifosi, che ne permettono la sopravvivenza, sta assumendo nuovi contorni in Premier League. Il Telegraph lo spiega bene in un’inchiesta, dove riporta che Newcastle, Leicester e West Ham sono i club in prima linea che hanno chiesto un’immediata riduzione del prezzo di vendita televisiva di una singola partita su Sky Sports e BT Sports, che al momento costa 15 sterline (circa 17 euro).

Da un lato è stato riconosciuto che effettivamente questa modalità di somministrazione sta producendo i dividendi sperati, anche con una buona partecipazione di pubblico. D’altro canto, però, è un costo troppo oneroso per i fan. La richiesta delle tre società è di ridurre di 5 sterline il prezzo del pay-per-view, ma la Premier League prende tempo e ha fatto sapere che fino alla sosta di novembre non ci saranno variazioni. Un nuovo aggiornamento è fissato per la prossima settimana, quando ci sarà un altro incontro tra le parti per discutere della misura.

I dirigenti dei club sono preoccupati per le pubbliche relazioni e l’immagine, in seguito alle forti proteste dei sostenitori. Mike Ashley, presidente del Newcastle, avrebbe affermato che “nel clima attuale non è accettabile pagare 15 sterline per una partita, per nessuno. Serve un prezzo più accessibile fino a Natale“. La lega non ne ha voluto sapere, considerando l’aspetto commerciale, ma sembra chiaro che modifiche al sistema attuale sono ormai alle porte.

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