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Triassi: «In Campania pochi morti e terapie intensive non particolarmente affollate. Niente ansia»

Al CorMez: «Lo stress abbassa le difese immunitarie. Più che preoccuparci dovremmo fare test rapidi a tappeto. Consentirebbe di guadagnare tempo e fungerebbe da “calmante” sociale»

Triassi: «In Campania pochi morti e terapie intensive non particolarmente affollate. Niente ansia»

«Più che preoccuparci, dobbiamo occuparci di questo aumento dei positivi al Covid, affrontando la situazione con compostezza e senza stress. Perché lo stress, non dimentichiamolo, abbassa le difese immunitarie e di conseguenza apre la strada al virus».

Sono le parole di Maria Triassi, docente di Igiene alla Federico II e responsabile del Dipartimento universitario di Sanità pubblica, al Corriere del Mezzogiorno. La professoressa risponde a Walter Ricciardi, che ieri, in un’intervista, ha definito fuori controllo la situazione epidemiologica in Lazio e Campania.

La Triassi invita invece a mantenere la calma. Per lei la cosa fondamentale sarebbe l’apertura ai test rapidi ovunque.

«Facciamo i test rapidi a tappeto negli aeroporti, nelle scuole, in tutti i luoghi dove ci sia necessità di verificare se c’è o meno un contagiato. La risposta arriva in dieci minuti, mentre con il tampone occorrono giorni. Questo consentirebbe di guadagnare molto tempo e fungerebbe da “calmante” sociale. L’agitazione, l’ansia in questo momento sono assolutamente controproducenti. Purtroppo, invece, si vanno diffondendo».

Sui test salivari:

«Se saranno validati saranno di grandissimo aiuto. Un’altra misura importante è il vaccino contro l’influenza: preserva da un problema di salute che potrebbe facilmente essere scambiato per Covid, con le conseguenze psicologiche che ne deriverebbero».

La Triassi parla anche di un possibile lockdown.

«Ci porterebbe alla fame e avrebbe conseguenze molto pericolose per la salute. Stare chiusi in casa può avere conseguenze gravi, anche se non immediate, come la depressione e l’obesità, conseguenza della cattiva alimentazione».

La situazione, dice, è al momento sotto controllo.

«Le persone morte negli ultimi giorni sono per fortuna molto poche — quasi tutte anziane e con patologie pregresse — e le terapie intensive non sono particolarmente affollate. Ricordiamoci che a marzo e ad aprile i contagi in Campania furono pochissimi: era inevitabile che prima o poi aumentassero anche qui ed è successo al rientro dalle vacanze. Di buono c’è che, rispetto ai mesi scorsi, abbiamo fatto grandi progressi nel fronteggiare la pandemia. Si circoscrivono i focolai, le terapie farmacologiche sono più efficaci, le persone sono più responsabili. Quasi tutti usano le mascherine, che in primavera erano addirittura introvabili. Evitare gli assembramenti e lavarsi di frequente le mani è diventata un’abitudine per tanti».

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