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Nemmeno Ospina è contento di fare panchina, tornerebbe volentieri in Premier

Quello del portiere è uno dei troppi nodi non ancora sciolti da Gattuso. Si parla sempre e solo di Meret, mai di Ospina (c’è anche il Boca per lui)

Nemmeno Ospina è contento di fare panchina, tornerebbe volentieri in Premier

Tra le tante – troppe – questioni aperte nel Napoli di Gattuso, un ruolo non secondario spetta ai portieri. Si è tanto discusso del ballottaggio tra Meret e Ospina. Con Ancelotti la situazione era chiara. Ospina venne chiamato dal tecnico emiliano per favorire un inserimento graduale di Meret e non sottoporlo immediatamente alle pressioni di una piazza esigente come quella di Napoli. L’arrivo del colombiano venne favorito anche dall’infortunio del portiere friulano in avvio di ritiro a Dimaro.

Dopo l’esonero di Ancelotti e l’arrivo di Gattuso, le cose sono cambiate. Il tecnico calabrese ha retrocesso Meret e assegnato i galloni di titolare al colombiano. Ufficialmente perché sa giocare meglio con i piedi che è essenziale per la costruzione da dietro nuovo feticcio dei contemporanei del calcio. Qualche volta è andata bene: splendido il lancio con cui Ospina lanciò in contropiede Insigne in semifinale di Coppa Italia contro l’Inter; altre meno, come quando all’Olimpico il colombiano – proprio per giocare con i piedi – regalò alla Lazio il gol vittoria.

Le scelte dell’allenatore sono giustamente insindacabili. Solo che in questo caso le scelte di Gattuso non si sposano con la strategia del club. Perché Meret è quello che si definisce un patrimonio della società. Sui taccuini dei direttori sportivi di tutta Europa è al primo posto tra i portieri under 24. Mentre Ospina – che è un portiere affidabile – di anni ne ha 32, è il classico interprete esperto. Del resto è stato quattro stagioni all’Arsenal.

Fin qui, si è soltanto parlato dei mal di pancia di Meret. Alex vuole giocare, vuole essere titolare. Domani a Parma dovrebbe giocare a lui, ma non significa granché. Il procuratore – Pastorello – ha chiesto al Napoli di essere chiari: o gli viene garantito il posto da titolare, oppure lo si lasci partire. Che sia in prestito o in via definitiva. A giugno ci saranno gli Europei ma non è solo questione di Europei. Meret deve misurarsi con il campo, non stare in panchina a guardare le partite.

Abbiamo detto che il Chelsea si è affacciato. Lampard non si fida più di Kepa e l’operazione Mendy (portiere del Rennes) ancora non si è chiusa.

Fin qui, però, la vicenda dal punto di vista di Meret. Siamo così sicuri che Ospina accetti di buon grado la – eventuale – retrocessione a secondo? Al colombiano non dispiacerebbe affatto cambiare aria. Napoli è stata ed è una bella esperienza per lui. È grato sia ad Ancelotti sia ovviamente a Gattuso. Ma dopo due anni non gli dispiacerebbe tornare in Premier League, c’è più di un club che lo prenderebbe volentieri. La Premier conserva un fascino intatto. Farebbe volentieri anche ritorno in Sudamerica, magari al Boca juniors. La sua partenza libererebbe Meret da un’ombra comunque fastidiosa. Il più scontento sarebbe Gattuso che però prima o poi i suoi nodi dovrà cominciare a scioglierli.Vale per il portiere come per il centravanti, o per l’assetto tattico o per il centrale di centrocampo, o per il ruolo che fu di Callejon.

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