Il commento di Claudio Savelli. Le idee e richieste dei precedenti tecnici erano considerati fuori dalla logica del club. Gattuso e Pioli non hanno preteso, hanno consigliato, così alla fine hanno ottenuto
Su Libero, Claudio Savelli scrive di Milan e Napoli, entrambe vittoriose nella seconda giornata di campionato. Due squadre che, dice,
“condividono il passato e, forse, il futuro. Intanto procedono a braccetto”.
Nessun miracolo da parte dei rispettivi allenatori.
“Gattuso e Pioli, invece, non hanno compiuto alcun miracolo ma di certo hanno restituito due squadre al campionato, oltre che ai rispettivi tifosi. Ecco il punto di contatto alla base, la chiamata di due allenatori capaci di raccogliere i cocci e dare una nuova forma al progetto. Sembravano un rimedio al vero progetto, invece hanno dimostrato quanto fosse fallimentare l’idea iniziale: Ancelotti non era corretto per il Napoli tanto quanto non lo era Giampaolo per il Milan perché le loro idee e richieste erano considerato fuori dalla logica del club. L’uno voleva giocatori pronti, l’altro giocatori adatti, entrambi uomini buoni per il momento, mentre De Laurentiis e Elliott preferivano calciatori futuribili, ideali per chiunque anche un domani. Gattuso e Pioli sono adatti perché si sono adattati, e solo con il lavoro e il tempo hanno guadagnato credito da spendere. Non hanno preteso, hanno consigliato, così alla fine hanno ottenuto: l’uno i registi e Osimhen, che dà la profondità che mancava e nobilita anche Lozano, l’altro il rinnovo di Ibra, Tonali e la conferma dei soldati scelti, cioè tutta la concretezza necessaria per vincere. E infatti così vincono: il Napoli con la tracotanza, il Milan con l’efficacia”.
Sia Milan che Napoli vengono da una stagione che sembrava sprecata e che invece è diventata un nuovo punto di partenza.
“L’anno da buttare è diventato quello del respiro, senza più obiettivi i due allenatori hanno potuto lavorare in pace, gettando solide fondamenta e alla fine raccogliendo una Coppa Italia e le qualificazioni in Europa League, playoff permettendo (per il Milan: giovedì contro il Rio Ave). Hanno chiuso con il passato e rapidamente si sono date un futuro, come dimostra anche l’età in campo: senza Ibra, Pioli schiera un undici di 23,18 anni di media, il terzo rossonero più giovane di sempre in A, mentre Gattuso non va oltre i 25,81 anni”.