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“Siamo obesi a rischio Covid”, persino gli insegnanti tedeschi si danno malati per non tornare al lavoro

Sulla Welt: 2.000 su 28.000 hanno presentato certificato medico, ma sono stati esentati in 100. Cosa accadrà in Italia a settembre?

“Siamo obesi a rischio Covid”, persino gli insegnanti tedeschi si danno malati per non tornare al lavoro

Duemila insegnanti su 28.000 dello Schleswig-Holstein, il più settentrionale dei 16 stati federali della Germania, hanno presentato certificato medico preventivo per non tornare in cattedra, per paura del coronavirus. I ligi docenti tedeschi hanno dichiarato di far parte di categorie a rischio con patologie pregresse,  tipo l’obesità.

Poiché i tedeschi però sono davvero tedeschi, le richieste di esenzione accettate sono state appena un centinaio, gli altri 1900 sono stati costretti a tornare a lavoro. Lo scrive la Welt, aggiungendo che i sindacati locali, in particolare lo GEW, accusano il ministro dell’Istruzione Kiel Karin Prien di aver usato il “pugno duro” costringendo gli insegnanti… a insegnare.

Il ministro ovviamente ha respinto le accuse. Per gli insegnanti, come per tutti i dipendenti statali, vale il principio “della valutazione del rischio individuale. Soffrire di una malattia dello stile di vita come l’obesità o l’asma non giustifica in astratto alcun bisogno speciale di protezione. Per inciso, nemmeno per gli impiegati al supermercato o nell’industria “, ha detto Prien.

Finora il dibattito sul ritorno a scuola in Italia s’è fermato agli interessi di genitori e alunni, e la grande questione dei banchi con le rotelle. E i “poveri” insegnati italiani, notoriamente sottopagati e sempre sul piede di guerra? Cosa accadrà quando a settembre – forse – riapriranno gli istituti italiani, se nell’operosa Germania i colleghi si sono dati malati con queste percentuali?

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