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Parla l’artefice della caduta di Jakobsen: «Odio ciò che è successo ieri. Penso a lui costantemente».

Groenewegen commenta l’incidente che ha costretto l’olandese in coma farmacologico (e ad un intervento di cinque ore): «Non riesco a trovare le parole per descrivere quanto mi dispiace per Fabio e gli altri feriti».

Parla l’artefice della caduta di Jakobsen: «Odio ciò che è successo ieri. Penso a lui costantemente».

Ieri nel Giro di Polonia, il ciclista Dylan Groenewegen ha spinto il rivale Fabio Jakobsen sulle transenne mentre tentava di superarlo. Ha provocato una caduta terribile, per la quale l’olandese avrebbe potuto perdere la vita. Una dinamica così drammatica da portare alla squalifica di Groenewegen e alle dichiarazioni del patron della Deceuninck-Quick Step:

«Deve andare in galera».

Jakobsen è stato intubato e stanotte sottoposto ad un intervento di cinque ore per ricostruire le ossa del suo viso. Su Twitter ha parlato per la prima volta Groenewegen.

«Odio ciò che è successo ieri. Non riesco a trovare le parole per descrivere quanto mi dispiace per Fabio e per gli altri ciclisti che sono caduti o sono rimasti feriti. In questo momento la salute di Fabio è la cosa più importante. Penso a lui costantemente».

 

 

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