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La crisi mistica di Libero: “Lines inventa i maschi col ciclo per vendere assorbenti”

Il quotidiano di Feltri soffre più del dovuto la calura estiva e accusa l’azienda di fare “propaganda gender per far piacere alla potente lobby gay”

La crisi mistica di Libero: “Lines inventa i maschi col ciclo per vendere assorbenti”

La Lines, azienda che produce pannolini e assorbenti, ha vinto oggi un intero paginone su Libero. Il quotidiano di Feltri, in evidente crisi mistica, pubblica un articolo dal titolo “Pur di vendere gli assorbenti, Lines inventa i maschi col ciclo”.

Non è vero, come facilmente intuibile. Ma il pezzo è uno spunto per fare un po’ di caciara su temi come l’identità di genere e l’orientamento sessuale. Lines – che, Libero ci tiene a precisare, “è solo in parte italiana”… sono sempre un po’ gli stranieri, il problema) ha pubblicato sul suo sito una pagina informativa nella quale cerca di fare chiarezza sugli argomenti succitati, in maniera didascalica e corretta. Apriti cielo. Secondo Libero “Lines fa propaganda gender per vendere più assorbenti. O per far piacere alla potente lobby gay”.

Secondo Daniela Mastromattei, che firma il pezzo, Lines usa “un linguaggio crudo e sconcertante” per spiegare “come gli organi sessuali non contino nulla nella definizione dell’identità di genere, ma oscillano nel tempo tra il femminile e il maschile”.

Scrive ancora:

“Il problema, come al solito, è l’aggressività con la quale si cerca di veicolare certi concetti poco nazional popolari strumentalizzando, in questo caso, il pannolino e la femminilità di chi ha realmente vissuto il delicato passaggio dall’adolescenza all’essere donna. O al diventare “signorina”, come si diceva una volta”.

Libero riporta i commenti indignati degli utenti di Facebook, notoriamente sobri e contenuti. Tipo tal Valeria Cassy che accusa l’azienda di “incarnare e fare da motore propulsivo alla psicopatologia ideologica e sociale che stiamo vivendo”.

Ma da dove arriva il titolo dell’articolo? Dov’è che Lines inventa gli uomini col ciclo? Si scopre leggendo il pezzo che sarebbero i titolari della pagina Facebook che, “nonostante il totale disaccordo con la linea politica dell’azienda” e “tenendo il punto”,”rispondono ad alcuni utenti” “che sostanzialmente anche gli uomini possono avere il ciclo”. “Forse il riferimento è esclusivamente ai transessuali”, scrive ostinata Mastromattei. Ci tiene proprio, infatti sottolinea ancora: “Comunque si vuol negare un concetto sacrosanto, che le mestruazioni possano essere prerogativa esclusiva delle donne”.

Il colpaccio, più avanti, è la citazione del commento del senatore leghista Simone Pillon – un ultras della famiglia condannato tra l’altro per diffamato l’Arcigay – il quale addirittura “ci va giù pesante”.

La chiusura del pezzo è a suo modo perfetta:

“E chiamala se vuoi… dittatura gender”.

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