Il commenti di Riccardo Signori sul progetto della Federcalcio di dare il via ai campionati dilettantistici e giovanili che potrebbero ripartire prima delle lezioni scolastiche
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“Ai bambini il pallone prima della scuola”, questo il titolo del commento di Riccardo Signori sul Giornale sul tentativo della Federcalcio di far ripartire il calcio dilettantistico e giovanile senza aver ancora capito come far riprendere invece la scuola a settembre.
Anzi lo sappiamo, ma siamo con le mani nei capelli: i campi di pallone ci sono, le aule e i banchi no. Sintesi di una nazione che ha sempre sventolato la cultura come status symbol e ha sempre inaridito la vena dei ragazzini che volevano fare sport. La legge non scritta di insegnanti e professori diceva: «Fai sport, fai gare?» e io ti interrogo il giorno dopo. «Sei un appassionato secchione?» e io ti premio
Qualcuno dirà che nel Paese esistono problemi più importanti rispetto a quello di riattivare l’attività giovanile del pallone: vedi appunto il caso scuola, ma in questo caso lo sport potrebbe insegnare qualcosa a insegnanti e maestri, sempre che tutto fili liscio e si riesca a ripartire nel rispetto delle misure sanitarie. Per adesso è stato approntato il protocollo e si attende il vaglio del Governo per il via libera, ci vorrà del tempo per capire se si sono davvero sovvertiti i tempi
il pallone che riesce ad essere più educativo del mondo scolastico, anzi ad ingigantire la pecca, ci farà esclamare: «Mio Dio come siamo caduti in basso». O ci stupirà: «Perbacco, il virus ha davvero capovolto il mondo».