Sul CorSport. Il presidente Figc spiegherà che la programmazione per il 2020-21 non è rinviabile perché gli abbonati vorranno i rimborsi delle gare non godute. Per i club si stima perdita del 14% del fatturato totale
Il ministro dello Sport Spadafora ieri ha risposto a Dal Pino sulla questione del ritorno del pubblico negli stadi. Ha escluso una riapertura parziale, almeno in questo momento. Ma la Lega non molla. E Gravina tornerà all’attacco lunedì, scrive il Corriere dello Sport.
“Lunedì, comunque, Gravina proverà a riallacciare il dialogo facendo capire che la programmazione per il 2020-21 va fatta ora e non è ulteriormente rinviabile. Fosse dipeso da Serie A e Federcalcio la gente avrebbe ripopolato le tribune da almeno venti giorni, anche perché adesso gli abbonati agiranno per ottenere i rimborsi delle gare non godute e, in generale, per le società si stima una perdita netta media pari al 14% del fatturato totale“.
Del resto, l’amministratore della Lega Serie A, De Siervo, ha già fatto preparare e presentato alla Figc e a Palazzo Chigi un protocollo per la riapertura parziale degli impianti. Il quotidiano riporta le capienze per i singoli stadi.
“A San Siro, ad esempio, sarebbero potute entrare circa 26.000 persone, all’Olimpico 23.000, al San Paolo di Napoli 18.000, allo Stadium 14.000 e via dicendo. Tutte distanziate, con la mascherina e seguendo regole rigide di entrata e uscita dai vari settori. Dagli esperti dell’esecutivo non filtrano certezze: gli scienziati dicono di avere altre priorità in questo momento e promettono di aggiornare i dirigenti tra un paio di settimane, così da avere un quadro più chiaro sui nuovi contagi nel Paese”.