Gazzetta: «Sarri alla Juve non è mai stato davvero felice»

«Ronaldo non amava il suo lavoro sulla tattica, Chiellini non lo tollerava, non piacevano le parolacce, le sue uscite, l'affetto per il Napoli al San Paolo»

Sarri alla Juve non è mai stato davvero felice

«Maurizio alla Juve non è mai stato davvero felice», dice un amico nel giorno dell’esonero. Sì, è l’epigrafe perfetta.

Scrive così la Gazzetta dello sport che aggiunge:

Sarri in un certo senso non è mai stato nemmeno l’allenatore della Juventus: troppo lontano nello stile rispetto alla tradizione juventina, troppo diverso l’approccio alla vita. Sarri in carriera ha dato il suo meglio all’opposizione e la sua esperienza alla Juve è vissuta intorno a un compromesso, tecnico e ambientale, mal riuscito. Questo si sono detti Agnelli e Sarri nel giorno dell’addio: la scintilla non è scoccata, meglio lasciarsi prima che sia troppo tardi.

Le difficoltà nel rapporto con Ronaldo, ad esempio, non sono una novità. Sarri non è mai stato un allenatore amato da CR7 – troppo legato alla tattica, troppo diverso da Zidane e Ancelotti, i preferiti di Cristiano nella storia recente – e il fenomeno col 7 ha detto no all’idea tattica principale di Sarri: lo spostamento in posizione di centravanti. Non solo, Ronaldo non amava il lavoro di MS sulla tattica e lo ha detto apertamente, con parole e comportamenti. In generale, più di qualche giocatore in questi mesi non ha gradito lo stile Sarri – uno su tutti, Giorgio Chiellini, importantissimo nel suo ruolo di capitano – e non è un caso che quasi nessun giocatore della rosa abbia pubblicato un post social di addio. Il primo, Bonucci alle 23.30: “Sin dall’inizio c’è stato un rapporto schietto e sincero. Grazie e buona fortuna Mister, per tutto”.

Durante la giornata di ieri invece hanno fatto rumore i “like” su Instagram di Emre Can, Mandzukic e Douglas Costa al post della Juve

Sarri andrà a San Benedetto del Tronto..

Lì recupererà dopo un ultimo mese difficile, pieno di stress soprattutto negli ultimi giorni come testimonia la partita di Cagliari, apparentemente inutile per la stagione, in realtà tesa per uno sfogo di MS negli spogliatoi dopo la sconfitta e una prestazione per lui non accettabile.

Allegri aveva abituato gli juventini a battute divertenti o pungenti, mentre Sarri ha fatto discutere per le parolacce, il moto di affetto verso Napoli al San Paolo, il riferimento a una “Champions a punti” dopo la sconfitta col Lione. Altre parole, quelle di Agnelli di venerdì, avevano fatto capire che la decisone era nell’aria.

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