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Meglio il Var o le ingiustizie? L’eterna insoddisfazione degli italiani

Signori su Il Giornale sottolinea come siamo sempre pronti a criticare, volevamo il calcio e adesso non ci sta bene così com’è, ma poi anche quando si cambia siamo insoddisfatti

Meglio il Var o le ingiustizie? L’eterna insoddisfazione degli italiani

Riccardo Signori scrive un pezzo su Il Giornale oggi sull’eterna insoddisfazione di noi italiani, anzi meglio sulla nostra propensione al lamento, all’andare contro. Tutti volevamo il calcio dopo il Covid e ora tutti siamo pronti a criticarlo, ma il centro di ogni critica è il Var

Meglio ingiustizie “live” che giustizie ingiuste al “ralenti”. Che poi ci siano giustizie o ingiustizie poco conta: l’importante è lamentarsi. Ed è noto che noi italiani siamo specialisti della materia. L’alternativa sarebbe cambiare gli arbitri: utopistica. Ma il Var è esattamente come questo calcio d’appendice: lo volevano tutti e ora si scopre che forse era meglio non ci fosse. Non va il Var troppo fiscale, non vanno gli arbitri che assistono e non dirigono o se dirigono poi non vanno al Var a controllare. Insomma lo vogliamo o non lo vogliamo?

Vogliamo il calcio vero, ma quale sarebbe questo calcio vero? Quello fatto da giocatori che barano e nessuno se ne accorge? Del resto poi il Var non ha un cervello pensante e non prende decisioni, dietro ci sono sempre uomini, si dovrebbe cambiare allora la testa degli uomini

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