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Le 10 cose che ricorderemo di Bologna-Napoli

Il bullismo di Manolas. Corre come un cowboy che ha parcheggiato il cavallo al saloon, tiene le gambe larghe e si appoggia sulle stelline degli speroni.

Le 10 cose che ricorderemo di Bologna-Napoli

Il bullismo di Manolas. Corre come un cowboy che ha parcheggiato il cavallo al saloon, tiene le gambe larghe e si appoggia sulle stelline degli speroni. Quando c’è un calcio d’angolo va in area di rigore a cercare lo stacco. Al 7’ trova una traiettoria di testa sghemba è irresistibile.

Le scorribande di Politano. Gioca un primo tempo da imprendibile sulla fascia destra. Accelera e non si mantiene. Sterza e non si contiene. Va al doppio della velocità degli altri ma sbaglia il penultimo o l’ultimo passaggio, forse per tanta frenesia. Il migliore nei primi 45’.

Le palle perse in uscita. Va bene la costruzione dal basso ma almeno un paio di volte si potrebbe mollare un bel calcione alla palla per evitare di fare la fine di Bergamo, dove il Napoli ha regalato all’Atalanta il gol dell’1-0 consegnandole la palla al limite della propria area si rigore. Gattuso in panchina di arrabbia.

I tacchi di Zielinski. Ne infila due nel giro di 10 minuti. Uno al 30’ con un tocco all’indietro che gli consente di uscire dal mucchio con una dimostrazione imbarazzante di qualità superiore. L’altro al 44’ per un controllo in corsa di prima, che lo manda poi a sbattere in area contro un avversario.

Le seconde palle di Demme. Sono il suo terreno di caccia preferito per i primi 40 minuti. Come un pesce spazzino in un acquario, arriva a ripulire la scena del crimine avventandosi sui palloni vaganti. Fra 30’ e 35’ ne recupera due da manuale e sul primo controlla acrobaticamente servendo al volo Politano sulla destra.

I millimetri della VAR. Per due volte il Bologna, prima del pareggio nel finale, trova il gol e per due volte la macchina coglie un fuorigioco che l’occhio dell’arbitro è il guardalinee non aveva individuato.

I tempi di Soriano. Dopo aver servito Palacio con un attimo di ritardo in occasione del secondo gol annullato per fuorigioco, fra il 77’ e l’85’ per tre volte mette un compagno davanti alla porta con un passaggio che ha la precisione dei treni per Hogwarts dal binario nove e tre quarti. Lui invece è un dieci pieno e indovinando i tempi giusti fa dimenticare il fatto che 5 anni fa il suo passaggio al Napoli saltò per dei tempi sbagliati: 4 minuti di ritardo sulla chiusura delle trattative mandarono tutto in fumo.

La sostituzione annullata. Con Manolas a terra per crampi, Gattuso pensa di giocarsi il quinto cambio con Koulibaly. Quando il greco vede che Kalidou è sul punto di rientrare, si rialza e si sente meravigliosamente. A Mihajlovic la cosa puzza di bruciato e si fa sentire.

Il palo di Danilo. Al 93’ il bolognese scaglia un tiro improvviso verso la porta di Meret, avendo visto il portiere leggermente fuori dai pali. La parabola è arcuata, si abbassa all’improvviso e picchia il palo leggermente sotto l’incrocio. È andata bene.

Le cinque sostituzioni anche nel 20-21. Una buona notizia per il Napoli che ha una rosa di qualità e profonda. Potrà alternare meglio i giocatori (il peso dell’Europa League al giovedì è superiore rispetto alla Champions al martedì e mercoledì) e avrà meno scontenti.

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