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La Roma si scaglia contro l’ad della Lega Serie A De Siervo (e il suo stipendio)

Su Milano Finanza. Il club giallorosso ha inviato una dura lettera alla Lega e a Gravina in cui chiede chiarimenti sui compensi percepiti dall’ad (800mila euro l’anno più 160mila di bonus): “Contratto non valido”

La Roma si scaglia contro l’ad della Lega Serie A De Siervo (e il suo stipendio)

La Roma si scaglia contro l’ad della Lega Serie A, Luigi De Siervo. Venerdì scorso, il club giallorosso ha inviato una mail certificata al presidente della Lega Serie A Dal Pino e al presidente Figc Gravina nella quale chiede lumi sullo stipendio percepito da De Siervo e minaccia di adire le vie della giustizia ordinaria. Lo riporta Milano Finanza, che scrive:

Secondo più fonti De Siervo ha uno stipendio fisso di 800 mila euro annui, più il 20% di bonus pari a 160 mila euro (bonus che tuttavia, nel 2019 non ha incassato). Inoltre è previsto un bonus straordinario legato ai diritti tv: De Siervo guadagnerà l’1% della parte incrementale nella prossima asta per la vendita dei diritti, partendo dalla base. Quindi se la Serie A incasserà 1,5 miliardi l’anno nel triennio 2021/24, il bonus sarà di un milione (l’1% della differenza tra 1,5 e gli attuali 1,4 miliardi) a stagione, per complessivi 3 milioni. Queste cifre però non sono state esplicitate e di qui muove l’affondo giallorosso”.

Nella mail la Roma scrive di aver più volte chiesto un “dettaglio analitico e compiuto nella totalità delle sue voci” dello stipendio, ma di non aver mai ricevuto risposta.

Il club ribadisce che

il compenso dell’a.d. è stato negoziato dal Consiglio federale in assoluto dispregio di qualsiasi provvedimento decisorio da parte dell’assemblea

e che il Consiglio

non aveva nessun potere per deliberare sul compenso dell’amministratore delegato e che siffatto conseguente contratto sia minato da palese vizio di invalidità“.

Dunque, la Roma chiede nuovamente chiarimenti e se non li riceverà, aggiunge,

“interpreterà il recidivo e reiterato silenzio come il desiderio che tale complessa e controversa questione, scaturita da gravissimi vizi di una Delibera di siffatto rilievo ed importanza, siano valutati in altra sede di competenza non domestica, ma giurisdizionale ordinaria“.

 

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