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Southgate appoggia le “quote nere” di Sterling: ci vogliono più allenatori di colore

Il ct dell’Inghilterra: “Dobbiamo approfittare del cambiamento, sarebbe un crimine non farlo”

Secondo Gareth Southgate sarebbe un “crimine” se il calcio non approfittasse del momento per abbattere le barriere razziali aprendo le porte a più allenatori neri. Il ct dell’Inghilterra, insomma, appoggia le “quote nere” di Raheem Sterling, l’attaccante del Manchester City che ha chiesto una maggiore rappresentanza di colore in federazione chiedendosi provocatoriamente perché gli ex professionisti bianchi abbiano trovato più facilmente posto da allenatore rispetto ai loro ex compagni neri.

“Il crimine più grande, se siamo adulti che pensano ai bambini, è pensare che un percorso nella vita non sia possibile. E non sia accessibile”, ha detto Southgate. “Dobbiamo assicurarci che ci sia l’opportunità per tutte le persone qualificate e capaci. Che poi, ovviamente, devono cogliere quell’opportunità e fare bene. E se riescono a fare bene saranno il modello per la prossima generazione”.

Ci sono solo sei manager neri su 91 nelle quattro principali divisioni del calcio inglese, ed è attualmente improbabile che ci sia un candidato “etnico” nella lista per sostituire Southgate se dovesse lasciare il suo posto alla guida della nazionale inglese.

“Abbiamo alcuni ottimi giovani allenatori neri che entrano nei nostri team di sviluppo, per esempio Justin Cochrane, allenatore dell’Inghilterra Under 16. Inoltre, non dovremmo guardare solo agli ex giocatori o ai giocatori di alto profilo. Perché, come sappiamo, molti dei top manager non sono stati grandi giocatori. E quella strada deve essere aperta anche agli allenatori neri che non hanno giocato ai massimi livelli. Ci saranno alcuni ragazzi super brillanti là fuori”.

Sento che siamo in un momento di cambiamento, ma sono anche consapevole del fatto che ci siamo già passati“, ha detto Southgate. “Ma penso che ci siano generazioni di persone che stanno dicendo: ‘Aspetta un secondo, abbiamo vissuto questo, ho visto i miei figli vivere questo, non sono pronto a vedere i miei nipoti vivere lo stesso'”.

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