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L’NBA taglierà gli stipendi di chi sceglie (“liberamente”) di non tornare a giocare

In un documento di oltre 100 pagine inviato ai giocatori, si fa chiarezza anche sulla questione retributiva: “Chi non gioca non verrà punito, ma gli verrà decurtata la paga”

L’NBA taglierà gli stipendi di chi sceglie (“liberamente”) di non tornare a giocare

Se non giochi perdi soldi. Ogni partita che salti ti decurtiamo un pezzettino di stipendio. Ma non è una punizione, è che proprio funziona così. L’NBA avverte i giocatori: chi sceglie “liberamente” di non partecipare alla ripresa della stagione nella “bolla” di Disney World.

In un lungo documento di oltre 100 pagine spedito dalla NBA ai giocatori della lega, si fa chiarezza sulla questione retributiva: “È fondamentale che ogni giocatore capisca di avere il diritto di scegliere di non ritornare a giocare. Qualsiasi giocatore che dovesse scegliere questa soluzione non sarà soggetto a nessun tipo di provvedimento disciplinare”.

Ma c’è un ma: “Per ogni gara saltata verrà trattenuto 1/92.6 dal salario di ciascun giocatore, fino a un massimo di 14 partite”. Lo prevede una clausola presente nella sezione VII del contratto collettivo e che regola “la forza maggiore”. Fanno eccezione i giocatori individuati da ogni singola squadra o da una commissione medica indipendente appositamente costituita, come a maggior rischio di contrarre il coronavirus,

Ai giocatori viene richiesto anche un documento di accettazione, da mandare alla Lega entro il 24 giugno.

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