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L’autista degli imprenditori bergamaschi: «Tornavano dalla Cina e non andavano in quarantena» 

A Repubblica: «Eppure il virus già circolava. Per tutto febbraio ho trasportato clienti business. Ho visto tantissimi studenti atterrare accolti dalle famiglie al completo. Baci e abbracci e zero controlli»

L’autista degli imprenditori bergamaschi: «Tornavano dalla Cina e non andavano in quarantena» 

Repubblica intervista un autista privato che, in piena emergenza Covid, ha portato su e giù dall’aeroporto tanti imprenditori bergamaschi. Racconta il suo lavoro nei mesi di febbraio e marzo, i peggiori per l’epidemia in Italia. E soprattutto in Val Seriana.

«Tra febbraio e marzo ho fatto 3mila e 700 chilometri. Ho preso imprenditori della Val Seriana di ritorno dalla Cina e li ho accompagnati dall’aeroporto a casa».

Quando gli aeroporti hanno chiuso, è andato personalmente a recuperarli in Svizzera e a Nizza, dove potevano fare scalo, per poi portarli a Bergamo in macchina.

«Mi chiedevo — visto che presto si è capito che il coronavirus girava nella Bergamasca ben prima del 21 febbraio e che le aziende della Val Seriana hanno rapporti stretti con la Cina — perché queste persone, che tornavano da Pechino, Shanghai, Wuhan, Shenzhen, non venissero messe in quarantena. La stessa domanda se la sono fatta anche i miei colleghi».

I suoi clienti sono imprenditori, uomini d’affari, dirigenti, personaggi pubblici, ma anche famiglie. Racconta di non aver mai smesso di lavorare, nemmeno durante il lockdown.

«Le aziende hanno continuato a lavorare fino al blocco delle attività non essenziali. Alcune hanno iniziato a rallentare già prima. Però per tutto febbraio ho trasportato clienti business. Tanti di ritorno dall’Oriente. Via Francoforte, Berlino, Monaco, Londra. Imprenditori della Val Seriana e che in valle abitano anche».

All’aeroporto ha assistito a scene di ogni tipo.

«Ho visto tantissimi studenti, Erasmus e non, che atterravano a Orio al Serio, accolti dalle famiglie al completo. Mamme, papà, fratelli, nonni. Baci e abbracci e zero controlli».

 

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