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La stampa inglese massacra Djokovic: “Provocatorio, miope e arrogante”

Per il Guardian il tennista serbo “ha imparato che non può nascondersi in una bolla tutta sua”. Il Telegraph: “La sua credibilità è a pezzi”

La stampa inglese massacra Djokovic: “Provocatorio, miope e arrogante”

“Non dipende da me dire ciò che è giusto o sbagliato dal punto di vista della salute”, disse il numero 1 del tennis mondiale dopo aver esplicitato le sue posizioni no-vax. Il torneo-esibizione da lui organizzato nei Balcani, senza restrizioni né protocolli, s’è trasformato in un focolaio di coronavirus, con già tre tennisti positivi e un paio di allenatori. E in un incredibile boomerang per Novak Djokovic, il quale continua imperterrito a criticare l’organizzazione dei prossimi US Open, troppo “rigida”.

Ora il tennista serbo deve affrontare le critiche. La stampa inglese ci va giù duro. Il Guardian per esempio parla del “suo carnevale tennistico dei Balcani” rovinato dal virus. E accusa i giocatori, Djokovic in particolare, di aver approcciato l’evento con fare “provocatorio”, con le “immagini sui social media di assurda irresponsabilità”.

“I sorrisi e le risate erano nettamente in contrasto con l’umore generale. Era come se questo tentativo di riportare il mondo alla normalità si rifiutasse di sentire l’angoscia fuori dal palco”.

L’attacco è a Djokovic, definito a scanso di equivoci “il miglior giocatore del mondo, un uomo di cultura e intelligenza, un pensatore anticonformista e indipendente”. Ma “è opinione diffusa che dovrebbe dimettersi da presidente del consiglio dei giocatori dell’ATP e, in caso di ulteriori epidemie, proprio gli US Open, che dovrebbero iniziare il 31 agosto, potrebbero essere a rischio. Djokovic forse ha imparato che non può nascondersi in una bolla tutta sua“.

Per il Telegraph, “la sua credibilità come leader del tour maschile è ridotta a pezzi dopo la catastrofe dell’Adria Tour. Il risultato triste ma prevedibile di ciò che può essere visto solo come una gestione sconsiderata. Con le loro feste in discoteca e le loro partite di basket nel backstage, Djokovic e le sue reclute di alto profilo – tra cui Dominic Thiem, Alexander Zverev e Grigor Dimitrov – si sono comportati come se fossero immuni al virus. Arroganti, miopi e imbarazzanti”.

“Immagina di esserti seduto a tavolino – scrive il Telegraph – all’inizio del lockdown e di aver tentato di scrivere una serie di eventi che avrebbero danneggiato il marchio Djokovic. Senza ricorrere a uno degli scenari di fine carriera (doping, partite truccate, eventi criminali), difficilmente potresti trovare una formula più efficace di questa”.

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