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La figlia di Bud Spencer: «Papà diceva sempre che è diventato quello che è stato, grazie a Napoli»

Stralci del suo libro dal Mattino: «Era amico d’infanzia di Luciano De Crescenzo. Lo difendeva dai ragazzi del Pallonetto che volevano picchiarlo perché lui provocava»

La figlia di Bud Spencer: «Papà diceva sempre che è diventato quello che è stato, grazie a Napoli»

«Bud. Un gigante per papà» è il titolo del libro di Cristiana Pedersoli la figlia di Carlo. Uscirà il 17 giugno. Il Mattino ne pubblica alcuni estratti.

Per anni non sono riuscita a capire perché dicesse che non sarebbe mai riuscito a essere quello che è stato se non fosse nato a Napoli. Poi abbiamo organizzato una mostra intitolata a mio padre proprio lì, e ho cominciato a frequentare la città, a scoprirne l’anima. Prima l’avevo visitata superficialmente (…), non abbastanza per carpirne la magia. Ora ho scoperto, invece, che quella città è un concentrato di energia: la gente ha un’identità fortissima, è orgogliosa delle proprie radici, della propria storia, del cibo e del paesaggio.

Luciano De Crescenzo

In via Generale Orsini a Napoli, i dirimpettai della famiglia Pedersoli erano i De Crescenzo, il cui figlio Luciano aveva appena un anno più di papà. I due erano amici e passavano spesso i pomeriggi insieme. In quell’età in cui l’infanzia comincia a tingersi di adolescenza capitava che nascessero dei diverbi con gli altri ragazzi del quartiere. De Crescenzo era molto sveglio, provocatore, salace, ma gracile, e spesso e volentieri avrebbe rischiato di essere malmenato se non fosse stato per l’amico grande e grosso che si portava appresso, che mostrava i muscoli e lo difendeva dai bulletti del Pallonetto di Santa Lucia.

 

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