“Quelli come Gattuso non dicono: «Compratemi un cassetto vincente». Si arrangiano con ciò che hanno. Demme più efficace di Eriksen e Pjanic”
È il momento di Rino Gattuso. La Gazzetta oggi pubblica un editoriale dal titolo: “Gattuso oltre Sarri e Conte. La bottega del buon senso”.
Ecco alcuni stralci.
L’errore è aver combinato male i giocatori con l’idea e non averli coinvolti con passione nella nuova avventura. Gattuso c’è riuscito. È andato a prendersi il calabrese Demme, più adatto al contesto di quanto sia Pjanic per Sarri ed Eriksen per Conte. Rino ha chiesto al Napoli cose nuove, a cominciare da una nuova anima difensiva, fatta di concentrazione, pazienza, presidio. I giocatori l’hanno seguito. Oggi lo seguirebbero oltre le Colonne d’Ercole. Mercoledì, al centro del cerchio dei suoi marinai, Gattuso era l’Ulisse dantesco. Farsi seguire da CR7 (e da sua sorella) è più arduo, certo.
Una frecciata al Milan.
Oltre ad aver sottostimato Rino, il Milan non ha intuito l’eccellenza del suo staff, costruito negli anni. Se un cassetto non entra nel comò, quelli come Sarri e Conte spingono. Quelli come Gattuso, piallano, smussano, aggiustano. Non dicono: «Compratemi un cassetto vincente». Si arrangiano con ciò che hanno.
E poi la stoccata a Sarri.
La sconfitta educa più della vittoria. Istiga il dubbio, l’autocritica, il buon senso, la disponibilità alla modifica. Chi viene gratificato troppo o troppo in fretta dalla propria mono-idea rischia il fondamentalismo e il paraocchi. Il calcio, come la vita, cambia, scorre, richiede verifiche e ritocchi continui. Guardiola voleva centrocampisti anche in difesa (Mascherano), poi si è
messo a spostare terzini in mediana (Lahm). Gattuso ha sempre detto di studiare Sarri. Forse è giunto il momento del contrario.