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Dynamo Dresda dalla quarantena alla retrocessione. E tifosi festeggiano come se avessero vinto il campionato

La strana storia della squadra costretta dalla Sassonia a cominciare il campionato di seconda divisione in ritardo: retrocessa, ora dà la colpa alla DFL: “Siamo gli unici a pagare questa merda”

Dynamo Dresda dalla quarantena alla retrocessione. E tifosi festeggiano come se avessero vinto il campionato

La Dynamo Dresda è passata dalla quarantena alla retrocessione in terza serie tedesca, con i tifosi tutti accalcati in una strana festa, come se avessero vinto lo scudetto: canti, cori, fumogeni e alcol. E passerà forse alla storia come la vittima sportiva del calcio post-pandemico.

E’ una storia strana quella della Dynamo Dresda. Una delle prime squadre dell’ex DDR a giocare nella Bundesliga (tra il 1991 e il 1995), prima che il calcio si fermasse, navigava già in cattive acque: dopo 25 giornate era ultima a 24 punti, insieme al Karlsruher, distante 4 punti dal Bochum quart’ultimo. Aveva cambiato allenatore dicembre, con Kauczinski al posto di Fiél che invece ora festeggia la promozione in Bundesliga con l’Arminia.

Ma la Dynamo non è nemmeno tornata in campo come tutte le altre squadre tedesche. E’ la squadra mandata in quarantena il 9 maggio dall’autorità sanitaria dal Land della Sassonia, dopo aver riscontrato due positivi tra i giocatori. La DFL, la federazione tedesca, aveva platealmente fatto finta di nulla: “Non sarà una squadra in quarantena a fermare la ripresa”. Tanto più se di serie B, e ultima in classifica. Per cui la terza parte della stagione della Dynamo è cominciata solo il 31 maggio, mentre le concorrenti erano già in campo dal 16. Da quel momento, per recuperare il ritardo hanno giocato ogni tre giorni: 9 partite in 29 giorni.

Il club non l’ha presa benissimo. Dopo la sconfitta contro l’Holstein Kiel del 18 giugno l’ex Dortmund Chris Löwe è esploso:

“Credete che qualcuno della DFL abbia pensato a cosa potesse passare nella nostra testa? No, non gliene frega niente. Siamo gli unici a pagare per questa merda“.

I tifosi, in questo marasma, invece di partire con le proteste, hanno fatto fronte unico con la squadra. E hanno festeggiato la retrocessione come una vittoria, quasi morale. Mettendosi tra l’altro volontariamente contro tutti i protocolli che hanno contribuito a mandare in terza serie la squadra. Colpendo nel segno: le scene viste a Dresda domenica pomeriggio non sono piaciute alle autorità. La polizia ha filmato i partecipanti e ora identificherà i festeggianti promiscui: partirà una procedura di infrazione amministrativa. La vecchia storia del danno e della beffa.

 

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