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C’è un giudice a Bergamo? L’assordante silenzio su Gasperini untore confesso

Dopo la sua intervista alla Gazzetta, il calcio italiano non ha detto nulla. E anche la magistratura fin qui ha taciuto. Aspettiamo fiduciosi

C’è un giudice a Bergamo? L’assordante silenzio su Gasperini untore confesso
Gasperini (Photo Hermann)

C’è un giudice a Bergamo? La domanda rimbomba da ieri mattina. Da quando, leggendo la Gazzetta dello sport, abbiamo scoperto che il buon Gasperini – in piena pandemia, con Bergamo capitale dell’emergenza – è andato a Valencia (per la partita di Champions della sua Atalanta) in condizioni fisiche ben che più precarie. Avvertiva i sintomi del coronavirus.

Non aveva la febbre ma si sentiva a pezzi come se l’avesse avuta a 40, ha detto (le frasi le trovate qua). Ha avuto paura di morire. Ha confessato di aver perso il senso del gusto. Di essere rimasto tre settimane a Zingonia e poi di aver rispettato, a Torino, il distanziamento in famiglia. E infine, i test sierologici hanno confermato che ha avuto il Covid-19. Ne ha sviluppato gli anticorpi.

Serve altro per convocarlo in procura e chiedergli conto di questo comportamento che superficialmente potremmo definire da irresponsabile? C’erano e ci sono leggi in vigore. C’era un comportamento da tenere per non incorrere in un reato. È stato tenuto questo comportamento? Gasperini potrà chiarire, magari è stato frainteso. Oppure no. L’Atalanta non ha rilasciato alcun comunicato ufficiale, si è limitata a fornire alcune dichiarazioni alla Gazzetta. Dicono di aver rispettato il protocollo. Gli unici indignati sono stati quelli del Valencia. In Italia zero. Lo stesso Gasperini che il 12 marzo faceva la morale al Paese, ma questo è un altro discorso.

Il calcio è convinto di godere di una sorta di extraterritorialità, di un passaporto diplomatico. Innanzitutto non si capisce bene in base a cosa. In secondo luogo, non c’è extraterritorialità che tenga quando parliamo di una pandemia mondiale. Nessuno ha detto nulla dell’indagine inglese su Liverpool-Atletico Madrid che ha provocato almeno 41 morti. Per non parlare di Atalanta-Valencia, a Milano. 

Il calcio italiano ha ovviamente brillato per il proprio silenzio. Fischietta. Gira la testa dall’altra parte. Oggi il presidente della Federcalcio Gravina è intervenuto a una trasmissione radiofonica, non ci pare che sia stato toccato l’argomento. Come se Gasperini non avesse mai detto nulla. Non hanno parlato né Gravina né altri. L’eterna riproposizione del meraviglioso sketch del film “I nuovi mostri” sull’omertà siciliana. Forse il nostro cinema dovrebbe aggiornare i luoghi comuni.

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