Gravina ha adottato la linea morbida, alleandosi con i medici sportivi. Potrebbero partire prima gli sport individuali e, dopo qualche giorno, quelli di squadra
La riunione tra Figc e Cts di ieri in video conferenza è durata un’ora e venti. Figc e Federazione medici sportivi si sono presentate alleate di fronte al Comitato tecnico scientifico. Gravina, scrive il Corriere della Sera, non ha alzato i toni. Il suo appello è stato:
«Diteci cosa dobbiamo fare per tornare a giocare».
I nodi sono sempre quello della questione etica dei tamponi (soprattutto nella martoriata Lombardia, con quattro squadre in serie A) e dell’eventualità di un nuovo positivo.
Scrive il quotidiano:
“Il vertice non è stato decisivo, ma trapela un certo ottimismo. Gli scienziati stanno facendo le loro riflessioni e riferiranno, nelle prossime ore, direttamente al ministro della Salute, Speranza, che poi convocherà il collega dello Sport, Spadafora, per prendere una decisione definitiva”.
La Figc vuole tenere aperta la porta al dialogo e non intende alzare muri.
“L’importante per la Figc è che il Cts resti aperto al dialogo e non metta paletti. Ma né Brusaferro, né Rezza, gli scienziati presenti alla video conferenza, sono parsi intransigenti sulla ripartenza”.
Sulla linea ottimista anche il Corriere dello Sport. Che scrive:
“Stando ai rumor qualcosa si sarebbe mosso, ma resta prematuro lanciarsi in previsioni. C’è pure chi ipotizza che si arrivi ad un doppio via libera: prima per gli sport individuali e, qualche giorno dopo, per quelli di squadra. Per quanto riguarda il calcio, però, almeno un aspetto si può dare per certo: solo la Serie A potrà riprendere. Se alla fine un protocollo definitivo verrà elaborato, dal punto di vista economico, infatti, sarà sopportabile solo dai club della massima categoria”.