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Nel nuovo Decreto la quarantena in caso di positivi si ammorbidisce

Sul CorSport. Due articoli del testo firmato da Conte si prestano ad un’interpretazione favorevole alla conclusione del campionato. Due le parole chiave: “precauzionale” e “guarigione”

Nel nuovo Decreto la quarantena in caso di positivi si ammorbidisce

Il testo del nuovo Dpcm firmato da Conte contiene delle aperture al mondo del calcio. La norma sulla quarantena è meno rigida. Il Corriere dello Sport lo spiega.

Le parole chiave sono 2, ‘precauzionale’ e ‘guarigione’ e sono contenute rispettivamente nell’articolo 1.7 e 1.6 del decreto pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale”.

L’ordinanza emanata dal ministero della Salute il 21 febbraio scorso parlava di quarantena per 14 giorni per chi avesse avuto contatti stretti con positivi. L’articolo, nel nuovo decreto, resta valido, ma è leggermente sfumato.

All’articolo 1.7 parla di

quarantena precauzionale applicata con provvedimento dell’autorità sanitaria”.

Inoltre, all’articolo 1.6 scrive:

“E’ fatto divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora alle persone sottoposte alla misura della quarantena per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultate positive al virus Covid-19, fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria o altra struttura allo scopo destinata”.

La chiave è quell’“accertamento della guarigione”. Il quotidiano sportivo scrive:

“Il riferimento è alle persone risultate positive al Covid-19, ma l’interpretazione di un numero crescente di medici è che possa essere attuabile, a maggior ragione, anche ai contatti stretti del positivo che risultano negativi. Per liberarli prima di 14 giorni”.

La decisione è dell’Asl e occorre comunque accertare la guarigione.

“Non c’è nessuna specifica temporale, ma la prassi applicativa nel caso di chi arriva dall’estero adesso (vedi vicenda Ibrahimovic) è di due tamponi negativi nell’arco di 24 ore per essere considerato non positivo e dunque legittimato a fare una vita normale. Nel caso dei contatti stretti, l’interpretazione che viene data è sempre quella di un doppio tampone da fare a distanza di 24 ore a un periodo di tempo sufficiente per l’incubazione. Per gli atleti che senza ritiri verranno monitorati in continuazione con test molecolari e sierologici (un paio di volte a settimana), il tempo di incubazione potrebbe essere considerato minore rispetto ai 5-7 giorni che erano stati ipotizzati per esempio nel protocollo Figc pre aggiustamenti”.

Questa interpretazione della norma darebbe una mano al mondo del calcio.

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