ilNapolista

L’opa inglese sulla Serie A: 2 miliardi per il 20%, gestione dei diritti tv e poi in Borsa

Il Giornale illustra il Piano della CVC. Il calcio italiano ha sei settimane per decidere. Un’altra operazione di Dal Pino. La gestione provinciale lascerebbe il posto a quella manageriale

L’opa inglese sulla Serie A: 2 miliardi per il 20%, gestione dei diritti tv e poi in Borsa
Ph Carlo Hermann/KontroLab

Quale sarà il futuro televisivo della Serie A? Nessuno può saperlo. Sono giorni di grande tensione. Il calcio italiano potrebbe essere alla vigilia di una svolta storica. Se ne parla poco. Troppo poco. Oggi Il Giornale dedica un articolo molto interessante a un possibile scenario prossimo venturo. Ne aveva scritto anche il Sole 24 Ore.

E scrive che, al di là di come finirà la vertenza con Sky,

dietro l’angolo potrebbe esserci la svolta per liberare il sistema dalla dipendenza da broadcaster: il comitato ristretto dei presidenti della Lega di A (sono in quattro: De Laurentiis, Agnelli, Lotito e Percassi, ndr) sta vagliando l’offerta lanciata nelle ultime settimane dal fondo paneuropeo Cvc Capital Partners, che sul tavolo ha messo circa due miliardi di euro.

Un’operazione che ha condotto Dal Pino in prima persona.

Come scritto dal Sole 24 Ore,

il calcio italiano entra nel radar dei private equity. C’è un gigante internazionale degli investimenti che sta discutendo con la Lega Serie A per il lancio di una iniziativa nel settore dei diritti tv, in grado di fornire per i prossimi dieci anni un flusso di liquidità alle società di calcio.

Il gruppo Cvc ha già investito nella Formula 1 e nel Sei Nazioni di rugby.

L’obiettivo sarebbe costituire una newco dove confluirebbero i diritti tv a partire dal 2021, quando scadrà il contratto con Sky e Dazn.

Ricorda il Sole che Cvc gestisce asset per 80,5 miliardi di dollari e ha detenuto circa il 70% di Formula One Group.

L’obiettivo è trasformare la Serie A in un prodotto attrattivo – e quindi ricco – come la Premier League.

Il piano, secondo Il Giornale, è creare una “società di scopo finalizzata a valorizzare gli aspetti commerciali della Lega Serie A”.

Il programma prevede:

1) potenziamento del marchio

2) sviluppo dei vivai

3) investimenti sugli stadi (nuovi o da ristrutturare)

4) valorizzazione più redditizia dei diritti tv proprio a causa della stimata crescita di appeal rispetto all’élite europea.

Ora passiamo all’aspetto economico-finanziario in senso stretto.

Cvc – scrive Il Giornale – vuole assumere fino al 20% delle quote della Serie A. Liquidità importante per Lega e club.

La cogestione sarebbe affidata a

manager in grado di l’immagine di un calcio italiano che all’estero sappia ricollocarsi, vendendo di più e meglio. Non soltanto match di cartello in Cina o in Medio Oriente, o il merchandising dei club e dei campioni più blasonati.

La Lega ha sei settimane per valutare la proposta. La valorizzazione del marchio è prevista in dieci anni che si concluderanno o con la quotazione in Borsa oppure con la rivendita del proprio 20% alla Lega.

ilnapolista © riproduzione riservata