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I medici sociali: «I calciatori devono tornare a casa, non conosciamo gli ambienti degli alberghi»

Sul Corriere dello Sport i dubbi dei medici di Serie A in merito al ritiro. Non tutti i club hanno un centro sportivo attrezzato. Ricorrere a strutture esterne crea problemi di sicurezza

I medici sociali: «I calciatori devono tornare a casa, non conosciamo gli ambienti degli alberghi»

Il nodo ritiri preoccupa la Serie A. Non tutti i centri sportivi possono ospitare il gruppo squadra di circa persone e occorrerebbe rivolgersi a strutture esterne. Cosa che la maggioranza dei club di serie A ha giudicato impraticabile. C’è un problema di sicurezza, scrive il Corriere dello Sport.

«Come facciamo a controllare la sanificazione di ambienti che non conosciamo?» hanno chiesto i medici. Ragion per cui, nel nuovo documento da sottoporre alla valutazione del comitato tecnico-scientifico, gli allenamenti collettivi, almeno per la prima fase, prevedono che i giocatori tornino a casa dopo ogni seduta. In cambio i club aumenterebbero fortemente la frequenza dei tamponi».

Adesso il via libera dovrà venire a Speranza e Spadafora. Se ciò avverrà nel weekend, da lunedì si potrà procedere agli allenamenti collettivi, altrimenti si continuerà con le sedute individuali.

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